La pausa agostana può diventare un’ottima occasione per distrarsi in modo intelligente. In questo periodo l’Italia intera offre un’infinità di proposte ricreative e culturali per ritemprare fisico e mente.
Uno spunto intrigante ci giunge dalla Val Ferret, una delle più spettacolari vallate di Courmayeur e della Valle D’Aosta, ai piedi del Monte Bianco. Fra le settecentesche baite delle Maisons de Judith, al Pra Sec, commovente esempio di come un tempo si costruiva il paesaggio, di fronte alla gigantesca cresta di Peuterey, l’associazione culturale Art Mont Blanc in collaborazione con la Delegazione FAI di Aosta propone dal 23 luglio al 24 agosto la mostra di arte contemporanea “L’ armonia del bianco”.
Come suggerisce il titolo, la mostra si ispira al colore bianco, lo stesso che dà il nome alla montagna più alta d’Europa, che con il suo profilo imponente domina la Val Ferret, luogo di incantevoli escursioni adatte a tutti e di ardite ascensioni riservate agli appassionati di alpinismo.
Il bianco è il non colore per eccellenza, ma soprattutto è il colore della purezza incontaminata, quindi dell’assoluto, della luce, dell’energia, dello spazio infinito e del trascendente. La mostra propone le opere di nove artisti internazionali, attraverso le quali sono evocate alcune delle valenze che l’arte contemporanea ha conferito al bianco. Nelle due baite interamente di legno sono esposti lavori di Giovanni Ozzola, Loris Cecchini, Emilio Isgrò, Giulio Paolini, David Richard, Lawrence Carroll, Bruno Munari, Fabio Mauri e Wolfgang Laib. Quest’ultimo espone un’opera a pavimento realizzata nel 1988: una capanna tinta di gesso e circondata di riso che rimanda alla terra-madre nutrice dei suoi figli, ma anche alla forma più arcaica di tomba a inumazione.
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