È stata un’estate di sangue alle isole Fær Øer. Secondo l’associazione animalista Sea Shepherd, in sole sei settimane sono stati massacrati 571 globicefali e 61 lagenorinchi dai denti obliqui.
Una vera e propria mattanza, perpetrata nel nome della tradizione. Il Grindadrap, infatti, è una forma di caccia alle balene particolarmente cruenta ma ancora ampiamente diffusa e seguita nell’arcipelago nordico.
Aprire una procedura di infrazione
Per chiedere che questa atrocità venga fermata, Sea Shepherd ha raccolto oltre 250mila firme che nei prossimi giorni verranno consegnate ai rappresentati della Commissione Europea. «Nell’ambito della campagna Operazione Bloody Fjords l’8 maggio Sea Shepherd Netherlands ha presentato ufficialmente una richiesta alla Commissione Europea per avviare una procedura di infrazione contro la Danimarca con l’accusa di facilitare la strage di globicefali, delfini e altri cetacei nelle isole Fær Øer», ha detto l’associazione del capitano Paul Watson in una nota.
Un’estate di sangue
I numeri della mattanza sono impressionanti. Dalla fine di maggio a metà luglio sono stati massacrati centinaia di mammiferi marini.
Il 21 maggio 83 globicefali sono stati uccisi a Bøur; il 16 giugno si sono svolte due grind, con il massacro di 164 globicefali a Tórshavn e 8 lagenorinchi dai denti obliqui a Skálafirð; il 26 giugno sono stati uccisi 157 globicefali e 53 lagenorinchi dai denti obliqui a Hvalví; il 29 giugno, dopo essere stati inseguiti dalle barche dei cacciatori per 16 miglia e per oltre quattro ore, 43 globicefali – ormai sfiniti – sono stati uccisi nelle basse acque di Tjørnuvík. Infine, il 5 luglio, 70 globicefali, tra cui quattro femmine gravide, sono stati uccisi sulla spiaggia di Hvannasund.
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