Siete pronti per un viaggio “ai confini del mondo”? Papua Ovest, la metà indonesiana della Nuova Guinea, è un luogo selvaggio e in gran parte incontaminato, con poche strade e infinite foreste, vallate fuori dal tempo e mari dai fondali incredibili. In questo articolo visiteremo le Isole Raja Ampat, un’area marina protetta di straordinaria bellezza a Nordovest del Paese.
Le Isole Raja Ampat sono certamente uno dei luoghi più belli e autentici del pianeta dove domina ancora una natura libera e incontrastata, che merita di essere vissuta, raccontata, protetta.
Perché andare a Raja Ampat
Nel cuore del “Triangolo dei coralli”, l’arcipelago Raja Ampat comprende 1500 piccole isole ed è probabilmente il più ricco ecosistema di barriera corallina al mondo. La presenza di specie marine è, infatti, inimmaginabile e le formazioni di corallo sono talmente fitte e affioranti che in alcune zone è impossibile nuotare.
Ovviamente queste isole sono il luogo ideale per le immersioni (meglio se con brevetto avanzato ed esperienza nelle correnti) e lo snorkeling, dunque per la fotografia subacquea; ma anche il paesaggio non sommerso è a dir poco spettacolare e offre infinite opportunità fotografiche, come i caratteristici isolotti di roccia tagliente ricolmi di vegetazione che emergono dall’acqua o le foreste nel cuore delle isole dove si possono incontrare uccelli particolari.
Il clima a Raja Ampat è tropicale, dunque caldo con piogge più frequenti da maggio a settembre, e la temperatura dell’acqua è sempre intorno ai 29 °C, ideale per le immersioni tutto l’anno.
Come arrivare e dove alloggiare
Raggiungere Raja Ampat dall’Italia richiede un viaggio lungo e impegnativo, in quanto oltre che dall’altra parte del globo è un luogo isolato e dunque lontano dai grandi aeroporti, il che è comunque un bene in quanto lo protegge dal sovraffollamento turistico.
Calcolate circa 24 ore di viaggio, che comprendono il volo per Jakarta, il successivo volo per Sorong, poi un traghetto per Waisai (città principale di Waigeo, l’isola più grande di Raja Ampat) e, infine, il tragitto in canoa a motore per gli homestay o i resort delle isole.
Il lungo viaggio sarà di certo ripagato una volta arrivati al vostro alloggio, quando la barca inizierà a rallentare e nell’acqua trasparente si vedranno coralli e pesci colorati a perdita d’occhio. Uno spettacolo che toglie il fiato!
Nell’arcipelago si pernotta in bungalow, presenti su ogni isola maggiore per tutte le tasche (minimo 20-25 euro a notte pensione completa), ed è necessario contattare anticipatamente i proprietari per far sì che al vostro arrivo a Waisai vengano a prendervi in barca. Potete usare WhatsApp; anche se il segnale mobile nella zona è molto debole prima o poi riceveranno il messaggio. Per la scelta dell’alloggio consiglio di affidarsi al sito ben fatto www.stayrajaampat.com/accommodation.
Molte delle homestay sono gestite da ospitali famiglie locali e i bungalow sono spesso sospesi su pontili di legno, dunque sotto di voi passeranno squali e altri pesci di ogni tipo. Non dimenticherò mai il dugongo che brucava il fondale prima dell’alba di fronte al mio bungalow!
Attività
Tutti gli homestay posseggono ovviamente delle imbarcazioni e offrono escursioni di ogni tipo a prezzi ragionevoli, dalla mezza giornata di snorkeling (che è bello ovunque), alla subacquea, alla navigazione tra le isole con sosta in grotte o scalata verso punti panoramici. Interessante l’escursione per vedere l’uccello del paradiso all’alba proposta da alcuni gestori. Per quanto riguarda le immersioni, non tutti gli homestay sono attrezzati per effettuarle, tenetene conto durante la scelta dell’alloggio. Infine, se non siete intenzionati a rimanere nello stesso posto per l’intera vacanza, potete organizzarvi con la famiglia ospitante per il trasporto in altro luogo o altra isola. Ricordate che i lunghi tragitti costano molto per via del prezzo del carburante.
Attrezzatura fotografica
Consiglio sicuramente una fotocamera compatta impermeabile o una reflex con scafandro per le foto subacquee, da abbinare a uno o più flash per illuminare in profondità. In acqua si possono usare sia obiettivi macro che grandangolari. Quest’ultimi, in particolare, sono perfetti per gli scatti a mezz’acqua e il luogo offre numerosi spunti per divertirsi con questa tecnica. In superficie suggerisco un grandangolare e un medio tele per i paesaggi, il reportage e l’avifauna ravvicinata. Sconsiglio un teleobiettivo a lunga focale in quanto le opportunità di utilizzarlo non giustificherebbero la fatica nel trasportarlo in un viaggio di questo tipo.