Un’aspra polemica ha investito il Comune di Pomponesco, nel basso mantovano, dopo che sui social sono state pubblicate le foto di un viale di tigli prima e dopo la “cura” somministrata dall’amministrazione comunale.
La bufera è stata alimentata dalle parole di Francesco Ferrini, professore dell’Università di Firenze, che in una lettera aperta ha accusato il primo cittadino, Giuseppe Baruffaldi, di aver compiuto «un vero e proprio scempio ambientale».
Secondo quanto pubblicato dalla Gazzetta di Mantovaa, il sindaco avrebbe replicato: «Si tratta di una potatura normale».Il problema sta proprio nella risposta, laconica e disorientante.
Quanto accaduto a Pomponesco si ripete da decenni in molti altri Comuni italiani, al nord, al centro e al sud. Nonostante i continui richiami, le denunce e i convegni, interventi di potatura eseguiti senza alcun senso e senza alcuna perizia seguitano a procurare danni, spesso irreparabili, al patrimonio arboreo nazionale.
Tagli scellerati coesistono con il lavoro di studiosi e appassionati impegnati a diffondere la conoscenza dei tanti benefici apportati dalle alberature nei centri urbani. Il prossimo 21 aprile a Bergamo, Assofloro Lombardia e altri soggetti della filiera florovivaistica proporranno un convegno dal titolo evocativo: “La formazione che fa la differenza. Il sistema albero: dalla produzione vivaistica alla cura dei grandi alberi. Prima tavola rotonda tra centri di formazione specializzati in arboricoltura”.
Non sarà risolutivo, tuttavia costituirà un altro passo nella direzione necessaria, ossia quella che conduce a una corretta interpretazione del valore degli alberi. Purtroppo ancora oggi per alcuni essi sono soltanto materia inerte. Fortunatamente, però, cresce il numero di quanti hanno compreso che in realtà le piante, oltre a essere belle da guardare, sono preziose compagne di viaggio, senza le quali neppure potremmo vivere.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com