Il Ministero dello Sviluppo economico ha annunciato per il prossimo 18 ottobre l’apertura del Tavolo Automotive. Come precisa una nota dello stesso dicastero, sarà il luogo dove associazioni e sindacati potranno individuare i migliori strumenti per rilanciare il settore anche attraverso le opportunità messe a disposizione dalla mobilità ecosostenibile.
Opportunità di che genere? Di ridurre l’uso dei mezzi privati? Di favorire sistemi di trasporto alternativi all’automobile? Oppure solo opportunità di mercato? Il dubbio che la mobilità elettrica si trasformi in un nuovo El Dorado per le case automobilistiche è più che legittimo. Basta osservare il martellamento pubblicitario degli ultimi tempi.
Alla base però c’è un equivoco: credere che le vetture a propulsione elettrica possano contribuire a combattere il cambiamento climatico senza dover mettere in atto una serie di azioni per cambiare la cultura della mobilità. Niente di più sbagliato.
Nel 2018 in Italia la generazione da fonti rinnovabili è riuscita a coprire il 35,1% della richiesta di elettricità. C’è stato un balzo rispetto all’anno precedente, ma tutto l’incremento è fornito dall’idroelettrico, che nel nostro Paese vanta una storia gloriosa. Tutte le altre fonti verdi registrano invece un segno negativo, in particolare il fotovoltaico.
Dunque ancora oggi circa il 65% dell’energia che noi consumiamo arriva da combustibili fossili. È la stessa che poi viene usata anche per ricaricare le batterie delle auto elettriche, definite a zero emissioni. In realtà finché non si arriverà a produrre energia solo con fonti rinnovabili sarebbe più corretto parale di “zero emissioni locali”, poiché l’inquinamento non è azzerato in termini assoluti ma al più delocalizzato. Inoltre occorrerebbe tenere conto anche della CO2 emessa durante la produzione delle nuove vetture elettriche che dovrebbero andare a sostituire un parco auto ingente e spesso ancora efficiente.
Oltre all’ecobonus statale, anche alcune regioni hanno stanziato fondi per l’acquisto di veicoli elettrici o più in generale a basse emissioni. Ci si domanda quanto sia realmente green l’uso di consistenti fondi statali teso a incentivare l’elettrico anziché a sostenere il trasporto pubblico.
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