L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è quello accaduto il 24 ottobre a Rocca Priora, comune alle porte di Roma, nell’area dei Castelli Romani.
La carcassa di un lupo è stata trovata impiccata ad un palo, proprio sotto l’arco di ingresso della città.
A fare la macabra scoperta sono stati alcuni cittadini che hanno immediatamente avvertito i carabinieri. Sono ora in corso le indagini per capire l’esatta dinamica del decesso e per valutare l’appartenenza dell’esemplare alla specie Canis lupus italicus, classificata come specie protetta.
Gli altri casi in Toscana e in Umbria
Il caso di Rocca Priora è solo l’ultimo di una lunga serie di atti di bracconaggio ai danni del lupo compiuti durante il mese di ottobre. Il 14 ottobre a Pergola, in provincia di Pesaro e Urbino, il corpo decapitato di un lupo è stato gettato su un’aiuola spartitraffico in località Canneto, a poca distanza dal centro abitato.
Sempre negli stessi giorni, a Radicofani, in provincia di Siena, due lupi sono stati impiccati al cartello di ingresso del paese.
La denuncia del WWF
Gli autori degli episodi restano ancora senza nome, così come senza movente rimangono i gesti di violenza compiuti ai danni di una specie protetta. Sempre nelle scorse settimane, minacce sono giunte anche al WWF in quanto “difensore dei lupi”.
L’associazione animalista, con una nota, ha espresso sdegno per i barbari gesti e ha annunciato di star valutando un’eventuale costituzione di parte civile.
«Si è innescata una situazione esplosiva che mette in pericolo la conservazione del lupo, una specie simbolo del nostro paese e che costituisce un elemento fondamentale del nostro capitale naturale – ha detto il WWF in una nota –. Per l’ennesima volta rivolgiamo il nostro appello alla conferenza Stato-Regioni affinché venga approvato al più presto il Piano di Conservazione e Gestione del lupo in Italia, che contiene importanti misure contro il bracconaggio. Inoltre, chiediamo alla Regione Toscana, dove purtroppo si concentrano diversi casi di bracconaggio ai danni del lupo, di ridurre i tempi di attesa per riconoscere agli allevatori onesti i gli indennizzi per i danni da fauna, così come chiesto dalle associazioni di categoria».
Nel frattempo, la Regione Toscana ha avanzato la richiesta di poter abbattere il 5% della popolazione di lupo, pari a 25 animali.
«L’Assessore Remaschi – ha commentato il Wwf – sa benissimo che la richiesta degli abbattimenti, così come è formulata, non potrà mai essere accolta dal ministero dell’Ambiente perché non rispetta i requisiti richiesti dalla Direttiva Habitat, che prevede la possibilità di deroghe ma solo se la popolazione è in buono stato di conservazione in casi assolutamente particolari e circostanziati, in cui le migliori azioni di prevenzione sono già state messe in atto in azienda ma non sufficienti ad evitare notevoli e reiterati danni economici e in Toscana siamo ben lontani da questa situazione».
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