La passeggiata, croce e delizia di ciascun proprietario, è il momento più interessante (e frainteso) nella relazione con i nostri cani.
Dovrebbe essere un momento di assoluta tranquillità, esplorazione, intesa e connessione…dovrebbe. Purtroppo il momento della passeggiata rappresenta per molti proprietari – e per molti cani – un vero e proprio momento di angoscia. Perché? Perché il cane tira, perché il proprietario tira, perché il cane non ascolta, perché il proprietario non ascolta.
Come possiamo rendere l’uscita in passeggiata un momento davvero piacevole? Iniziamo con qualche consiglio pratico:
– Cani e proprietari che tirano. I cani non hanno nel loro corredo genetico la “buona condotta” in passeggiata, ecco perché, spesso, vedono il guinzaglio come un limite impostogli alla libertà di guardare e annusare; al contrario, per i proprietari il guinzaglio rappresenta uno strumento di controllo per far curvare il cane, trascinarlo se si ferma e strattonarlo se abbaia…sbagliano entrambi! Il guinzaglio è solo ed esclusivamente uno strumento di sicurezza e in passeggiata dovrebbe risultare sempre morbido e cadente.
Per far sì che i nostri cani non tirino sono utili alcuni esercizi basati sull’ attenzione e sull’ autocontrollo.
– Cane e proprietario uno in fianco all’altro. Si comincia a camminare, il proprietario si blocca (nel caso ci sia tensione sul guinzaglio la si allenta) e con un richiamo semplice aspetta che il cane rivolga la sua attenzione verso di lui, appena ottiene l’attenzione del cane gli chiede di venire vicino a lui. Quando il cane è vicino e guarda il proprietario… quest’ultimo gli dà un premio condito con un bel bravo!
-Posizionamento di un oggetto di notevole interesse per il cane a circa 20 passi di fronte a lui. Cane e proprietario devono raggiungere l’oggetto senza che il guinzaglio si tenda. Nel momento in cui va in tensione il proprietario deve ritornare al punto di partenza camminando all’ indietro, e tirando lievemente il cane in modo che lo segua. Si riposizionano sulla linea di partenza e ripartono.
-Cambi di direzione: si immagini un quadrato. Proprietario e cane iniziano a camminare, il proprietario effettua svariati cambi di direzione sul perimetro del quadrato variando anche la velocità. Premio per ogni cambio di direzione effettuato senza tensione sul guinzaglio.
-Collare o Pettorina? Pettorina, senza alcun dubbio! I collari causano tensione in punti piuttosto delicati. Se il cane dovesse tirare subirebbe una pressione veramente elevata sul collo. Molti cani tirano proprio per questo motivo, cercando di allontanarsi il più possibile da ciò che gli causa dolore/ansia. Il collare, se in tensione, limita inoltre i movimenti della testa e del collo e, come abbiamo visto nei precedenti articoli, i cani li utilizzano come strumento di comunicazione primario.
-Guinzaglio: Non usiamo guinzagli lunghi 30 cm, i nostri amici hanno bisogno di girare e annusare durante una passeggiata: 3 metri sono l’ideale per poter permettere a noi e ai nostri cani di godere di una sana passeggiata. Esistono dei modelli accorciabili a 1,50 metri tramite un gancetto. Spesso i cani tirano semplicemente perché non hanno “spazio di manovra”.
-Consigli per i proprietari di cani. (togliere quanto segue, l’abbiamo già detto nel precedente post: Per ottenere il massimo dagli esercizi proposti precedentemente dobbiamo prima di tutto essere chiari e precisi su ciò che vogliamo comunicare! Ad esempio: se volessi chiedere al mio cane una svolta a sinistra, difficilmente otterrò qualcosa se a indicare la direzione sarà solo la testa! Utilizziamo quindi quanto detto nel precedente articolo (utilizzo del corpo e dello spazio). Evitiamo di strattonare e trascinare i nostri cani, se lo facciamo noi…perché non dovrebbero farlo loro? È altrettanto importante lasciare che i nostri amici esplorino annusando, come sappiamo, essi raccolgono moltissime informazioni attraverso l’olfatto.
Rimane, infine, un ultimo consiglio, forse il più importante: la passeggiata è un momento di massima condivisione con i nostri compagni, non soffochiamolo con telefonini, impegni e frettolosità di vario tipo. Almeno ogni tanto dedichiamoci completamente al momento, gustiamoci il senso di comunione e unione che ne scaturisce. Chi ha la fortuna di vivere in natura vada in esplorazione assieme al proprio cane e chi vive in città si prenda un’oretta per raggiungerla. Se il nostro cane si ferma ad annusare, fermiamoci con lui, sicuramente ha scoperto qualcosa di curioso, almeno per lui.
“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.” Daniel Pennac
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