È sempre uno spettacolo osservare l’abilità degli animali mentre si muovono nel loro habitat. Tra gli uccelli con movenze acrobatiche citiamo senz’altro le cince, che osserviamo spesso appese ai ramoscelli a testa in giù. Ma anche altri volatili, apparentemente meno agili, spesso danno sfoggio di un’inaspettata abilità, come ad esempio i verdoni che, quando estraggono i semi dai girasoli, sono capaci di evoluzioni degne dei migliori acrobati.
Quello che mi stupisce ogni volta è, invece, il picchio muratore, capace di scendere dal tronco di un albero a velocità pazzesca a testa in giù, come se non esistesse la forza di gravità. Questo volatile, a differenza del suo nome, non è imparentato con i picchi e si accosta a essi solo per qualche somiglianza nelle abitudini di vita. È così chiamato per la pratica di restringere il foro del nido con un impasto di terra, in modo da adattarlo alle sue piccole dimensioni. È un ottimo arrampicatore e si muove sui tronchi con maggior destrezza dei veri picchi, potendo muoversi sul tronco in tutte le direzioni e non di rado si può osservare mentre percorre i grossi rami stando aggrappato alla loro superficie inferiore.
Ricordo che anni fa, quando fotografavo in pellicola, il picchio muratore mi faceva “consumare” parecchi rullini, per riuscire a ottenere un’immagine nitida e ferma. Con l’avvento del digitale la situazione è migliorata e, finalmente, posso scattare a raffica senza dover pensare al costo della pellicola. Questo volatile frequenta abitualmente le mangiatoie e, quindi, non è difficile attirarlo con semi oleosi e noccioline. Se volete indurlo a fermarsi un po’ più a lungo, per poterlo inquadrare meglio, mettete del lardo tra le fessure della corteccia e vedrete che questo cibo lo tratterrà più a lungo, mentre tende a raccogliere in fretta i semi e a sparire nel bosco.
Come fotografare il picchio muratore
Per questo scatto ho usato una Nikon D500 con 300mm f/2,8 a 1/640 sec. con diaframma f/5; sensibilità impostata a 800 ISO.