La Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae), o scarabeo giapponese e in inglese Japanese beetle, è una specie originaria del Giappone, ma è presente in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti. In Europa era nota solo nelle Isole Azzorre (Portogallo), mentre non era presente in Europa continentale prima del suo ritrovamento nell’estate del 2014 in alcuni comuni della zona centro-settentrionale della Valle del Ticino.
Questa specie aliena, per gli ingenti danni economici che può provocare è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena. È un coleottero scarabeide estremamente polifago e molto dannoso, che infesta e distrugge tappeti erbosi, piante selvatiche, da frutto e ornamentali e la cui diffusione si sta ampliando.
Da non confondersi con la cetonia, simile ma senza i caratteristici puntini bianchi (che poi sono dei peli bianchi) che contornano invece la Popillia.
Come limitare la diffusione di Popillia japonica
Da anni il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia è attivo nel monitorare le popolazioni dell’insetto e controllarne la diffusione.
Il Parco del Ticino, che collabora con il Servizio Fitosanitario fin dal primo ritrovamento di Popillia japonica, è impegnato nelle azioni di sensibilizzazione e informazione.
Gli interventi che possono essere effettuati dai privati consistono nella riduzione della presenza degli adulti, anche perché le uova e conseguentemente le larve potrebbero essere deposte in terreni lontani dalle piante sulle quali gli insetti si alimentano.
Cosa si può fare
- In presenza di individui isolati di Popillia japonica, si consiglia di raccoglierli manualmente e farli cadere in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone, preferibilmente la mattina o la sera quando gli insetti sono meno mobili;
- Spruzzare sulle piante un prodotto a base di olio di neem (principio attivo: azadiractina), ammesso anche in agricoltura biologica e acquistabile nei negozi di giardinaggio oppure on-line, che ha funzione repellente per l’insetto.
- Per proteggere i frutti, utilizzare reti anti-insetto a protezione della chioma degli alberi, che devono essere scosse al mattino presto quando i coleotteri sono pressoché immobili.
- Nel caso di infestazioni importanti è necessario un intervento professionale come descritto nella scheda tecnica “Popillia Indicazioni insettici 2022” del servizio Fitosanitario di Regione Lombardia.
Cosa non si deve fare
ERSAF utilizza due tipologie di trappole che attirano gli insetti verso la struttura e l’insetticida, ma l’utilizzo di trappole è fortemente sconsigliato in orti o giardini privati. Entrambi i tipi di trappola, infatti, sono strumenti molto efficaci, ma devono essere utilizzati esclusivamente da soggetti autorizzati. Il loro potere attrattivo è superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all’interno di un orto o di un giardino richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti.
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