La Strategia Europea sulla biodiversità che ogni Stato membro dovrà implementare nel proprio territorio nazionale prevede, fra i suoi obiettivi, anche il ripristino della connettività ecologica dei corsi d’acqua. La Strategia Europea evidenzia la necessità di compiere maggiori sforzi per il ripristino gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi.
Il WWF Italia, grazie a un contributo economico dell’organizzazione olandese Open Rivers Programme, sta per avviare uno studio di fattibilità per il ripristino della connettività ecologica del Trebbia e del suo affluente Perino. Il fiume, che s’immette nel Po vicino a Piacenza, conserva ancora ottime caratteristiche naturali, solo in parte compromesse da diverse barriere lungo il suo corso.
Lo studio del WWF Italia è il primo del suo genere nel nostro Paese ed è volto a favorire l’applicazione della Strategia Nazionale sulla Biodiversità al 2030.
Rimuovere le barriere
La strategia sulla biodiversità mira a ripristinare lo scorrimento libero di almeno 25.000 km di fiumi in Europa entro il 2030, principalmente eliminando le barriere obsolete e ripristinando le pianure alluvionali e le zone umide.
Il progetto prevede l’analisi degli elementi di frammentazione ecologica dei due corsi d’acqua e la puntuale valutazione delle barriere censite.
Nel progetto è compreso anche un intervento a favore dell’ittiofauna del Trebbia e del Perino, la cui importanza è testimoniata da alcuni studi e progetti europei per la sua tutela, come Life Barbie.
Un’attenta valutazione degli aspetti socioeconomico e la definizione di proposte sostenibili prevede anche un coinvolgimento diretto delle comunità locali. Il percorso si concluderà con la definizione di scenari di ripristino della connettività ecologica e l’individuazione di possibili strumenti di finanziamento per la realizzazione delle azioni proposte.
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