I tempi sono cambiati e, per fortuna, la sensibilità nei confronti degli animali ha avuto in questi anni una rapida accelerazione, così da rendere sgraditi una serie di comportamenti che hanno accompagnato le estati di chi è cresciuto nel secolo scorso. Come non ricordare squadre di bambini armati di retini e secchielli che cercavano di catturare pesci, granchi e paguri mentre i genitori si abbronzavano sotto l’ombrellone.
Un comportamento non solo distruttivo ma anche diseducativo, che non teneva conto di quanto fosse importante educare i bambini al rispetto degli animali come esseri viventi, che purtroppo però sopravvive ancora oggi. A quell’età i bambini hanno la tendenza a prendere piuttosto che a osservare, senza andare troppo per il sottile, senza cattiveria o consapevolezza. Proprio per questo è molto importante che i genitori in spiaggia si impegnino nello spiegare che gli animali soffrono e che nulla, invece, è più interessante che osservare la natura, senza bisogno di uccidere.
Qualcuno ha pensato proprio per questo di lanciare l’operazione “Secchiello stop” e non è stata un’associazione protezionistica, a dimostrazione del fatto che l’attenzione verso i diritti degli animali è un argomento sempre più trasversale. Un gruppo dei Lions, e più precisamente quello di Diano Marina, l’aveva fatto già due anni fa, raccogliendo il plauso dei biologi marini oltre che delle associazioni.
I bambini quando sono piccoli sono come le spugne, anche loro abitanti del mare come i granchi: assorbono una grande quantità di informazioni. Per questo è facile affascinarli con i racconti sulla natura, facendogli vedere come in ogni angolo ci sia qualcosa da scoprire e da imparare. Senza che sia necessario catturare i granchi, uccidere le stelle marine o strappare le patelle dagli scogli.
I genitori, e qui viene il difficile, devono sapere coinvolgere i figli in avventure naturalistiche rispettose, spiegando loro che un granchio non è meno importante di una rondine e che entrambi vivono vite davvero incredibili. Basti pensare ai granchi che si fanno trasportare talvolta dalle meduse o le rondini che affrontano migrazioni impensabili.
Più i bambini si sentiranno protagonisti di questo mondo, più capiranno che la bellezza è fatta anche dalla differenza, dalla biodiversità, dalla capacità di godere della vista di un fiore piuttosto che strapparlo da un prato. Impareranno a diventare viaggiatori e non semplici turisti, custodi e non proprietari del pianeta perché saranno consapevoli.
Queste “lezioni di natura” e di rispetto possono anche partire proprio da una spiaggia, ecosistema molto più pieno di vita di quanto appare normalmente al turista. In fondo per vedere è necessario conoscere, avere consapevolezza, dare valore a tutte le forme di vita. Un’attenzione che cresce sempre più ma non è ancora patrimonio collettivo.
Quale strumento più accattivante di un video, da condividere sui social e da raccontare ai bambini, può essere coinvolgente oggi, in un mondo che va di corsa anche quando è in vacanza? Così è nato il piccolo progetto di creare uno strumento di facile condivisione, intrigante e educativo per spiegare a bimbi e genitori che i granchi vanno rispettati (e non solo loro).
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