A partire dal 2030, in India non dovranno più essere vendute automobili con motori diesel o benzina, ma solamente veicoli elettrici.
L’annuncio è stato fatto dal Ministro del carbone e attività minerarie Piyush Goyal nel corso dell’annuale meeting dell’industria indiana, tenutosi negli scorsi giorni a Nuova Dehli.
L’obiettivo, nelle intenzioni del governo, è duplice: da una parte abbattere i costi di importazione della benzina e, dall’altro, controllare i livelli di inquinamento atmosferico del Paese.
«Entro il 2030 in India saranno vendute solo vetture elettriche – ha detto il ministro -. L’investimento iniziale da parte dei cittadini sarà ammortizzato dai bassi costi dell’energia. Insomma, all’inizio si spenderà di più ma i costi, sul lungo termine, saranno maggiormente contenuti poiché non bisognerà più rifornirsi di benzina».
Non è la prima volta che il Governo indiano annuncia svolte drastiche: alcune città hanno già messo al bando i prodotti di plastica usa e getta e, più recentemente, il Governo ha annunciato incentivi per chi decide di sostituire le lampadine tradizionali con le più efficienti a Led.
Il prezzo dell’inquinamento in India
Se la rivoluzione elettrica dovesse compiersi, l’India farebbe importanti passi avanti nella lotta all’inquinamento.
Il Paese ha recentemente strappato alla Cina il poco lusinghiero primato di Paese più inquinato del Globo. Dehli, in particolare, è considerata la città
più inquinata al mondo e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i livelli di Pm10, qui, sono oltre 13 volte superiori al limite consentito.
L’inquinamento pesa anche sulle casse statali. Un’indagine condotta da Greenpeace ha messo in evidenza come ogni anno in India siano 2.3 milioni le morti da imputare direttamente all’inquinamento, con una grossa ricaduta sul sistema sanitario nazionale.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com