Nome
Passera scopaiola (Prunella modularis)
Descrizione
Le parti superiori sono di colore bruno, ampiamente striato di nero, mentre quelle inferiori sono colorate di grigioazzurrognolo. La testa è grigioardesia, mentre la calotta e le copritrici auricolari sono brunastre. Ha un comportamento molto schivo e solitario.
Fenologia
In Italia è nidificante, migratrice regolare e svernante.
Habitat
Gli ambienti frequentati dalla specie sono abbastanza diversificati. È infatti presente nelle zone marginali dei boschi, in particolare in peccete pure o miste, sia naturali sia di impianto artificiale anche recente; si rinviene inoltre nelle fasce arbustive poste in prossimità del limite superiore della vegetazione arborea, soprattutto in quelle costituite da Pino mugo e nelle zone con cespugli quali Ginepro nano, ericacee e rododendri, che invadono i pascoli degradati su versanti termofili.
Distribuzione
Le popolazioni europee sono residenti, migratrici parziali e, nelle porzioni settentrionali e centrali dell’areale, completamente migratrici. Le aree di svernamento interessano i Paesi mediterranei, dalla Spagna all’Anatolia.
La catena alpina rappresenta il principale areale italiano della specie, largamente diffusa dal settore occidentale a quello orientale nelle fasce altimetriche comprese tra 1.000 e 2.100 m in differenti formazioni forestali ma soprattutto nelle peccete montane ben strutturate e ricche di spazi aperti. Presenze più scarse sull’Appennino, dove manca da ampi settori (Liguria e Appennino meridionale), in quanto la reale distribuzione è poco conosciuta o fondata su indizi di probabilità (Campania). Assente come nidificante dalle isole. La popolazione italiana è stimata tra le 100.000 e le 200.000 coppie.
Stato di conservazione
Specie con popolazione concentrata in Europa e con stato di conservazione favorevole. La Passera scopaiola è un nidificante ampiamente diffuso in gran parte dell’Europa la quale costituisce più del 95% del suo areale riproduttivo mondiale. I principali fattori di vulnerabilità per la specie sono rappresentati dalle trasformazioni ambientali conseguenti al rimboschimento naturale dei versanti e alla contrazione degli habitat di svernamento nelle zone pianeggianti e collinari per rimozione di siepi, arbusti e boschi ripariali.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri