Una tigre e una capra vivono a stretto contatto scambiandosi effusioni e facendosi compagnia.
Sembra l’esito di una bella fiaba, ma è proprio ciò che accade in uno zoo di Vladivostok, in Russia, sovvertendo i paradigmi scientifici legati alla consueta lotta fra prede e predatori.
Eppure sono fenomeni che, seppur raramente, possono presentarsi nel regno animale. Dipende anche dall’ambiente e dalle disponibilità alimentari. Non è escluso infatti che un felino sazio per vincere la monotonia di un ambiente scarsamente abitato decida di fare coppia fissa con un animale che normalmente caccerebbe per sfamare sé e la propria cucciolata.
Di fatto questa di Vladivostok è solo una fra le tante storie di rapporti animali che anche l’etologia fatica a comprendere. Qualche anno fa fece notizia la vicenda di una leonessa che si nutrì di un’antilope prendendosi poi cura del piccolo rimasto orfano.
Lo insegnò Konrad Lorenz, il padre dell’etologia, citando l’esempio delle oche che vedendo per prima un essere umano finiscono per scambiarlo per il proprio genitore. Si chiama imprinting.
Ed è dunque quello che potrebbe accadere fra specie molto diverse se non addirittura agli antipodi della catena alimentare.
Altri esempi di simbiosi strane? Lo scimpanzé che alleva un piccolo di puma. Ma anche il fenomeno contrario: un leopardo che uccide una scimmia e scoprendo il piccolo della vittima abbandonato a se stesso decide di accudirlo.
In uno zoo cinese invece s’è affezionato a una scimmietta un cane. Succede anche fra i nostri animali domestici dove è capitato, per esempio, di vedere un gatto prendersi cura di pulcini allo sbando, un cane proteggere un’anatra, una coniglia allevare cinque piccoli gattini. E non mancano altre sporadiche dimostrazioni d’affetto fra cani, gatti e vitelli, che in altri contesti sarebbero tutt’altro che amici.
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