I Paesi della EU hanno stabilito un bando commerciale contro i tessuti dai colori brillanti, per la maggior parte di importazione dalla Cina, che contengono un’alta concentrazione di NPE (nonylphenol ethoxylates – etossilato di nonilfenolo) perché costituiscono un rischio inaccettabile per l’ambiente, in particolare per le specie acquatiche.
L’utilizzo di NPE nell’industria tessile in Europa è già vietato da 10 anni, ma la sostanza viene ancora oggi rilasciata nelle acque dal lavaggio di tessuti di importazione extracomunitaria.
L’NPE si disperde nell’ambiente, rilasciando sostanze come l’NP (nonylphenol – nonilfenolo) che si accumula nell’organismo dei pesci attaccando gli ormoni, minacciandone la fertilità, la crescita e lo sviluppo sessuale.
Per non parlare del fatto che alla fine della catena alimentare c’è l’uomo…
Una ricerca effettuata da Greenpeace ha rilevato la presenza dell’NPE in due terzi dei capi di abbigliamento testati, compresi quelli di grandi e noti marchi multinazionali che hanno sedi di produzione extraeuropee.
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