La corsa verso l’adozione di una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano parte da Genova, dove The Ocean Race, la più dura prova di una squadra nello sport e leader nella sostenibilità sportiva, ha dato il via a una serie di workshop per guidare l’ambizioso obiettivo di dare voce all’oceano.
Prima dell’evento in Italia, si sono già impegnate a sostenere i diritti dell’oceano le Seychelles e Panama.
Esperti di diritto internazionale, diplomazia, scienze oceaniche e sport si sono incontrati ì per dare il via al processo di stesura dei principi per definire una normativa globale per governare l’oceano e garantire che sia adeguatamente protetto.
Nel settembre 2023 la bozza dei principi per una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano sarà presentata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con l’obiettivo di ottenere il loro sostegno.
12 Summit di alto livello
Il workshop di Genova fa parte di una serie di 12 Summit, sviluppati in collaborazione con 11th Hour Racing, Premier Partner di The Ocean Race. Si tratta di eventi di alto livello che forniscono un’opportunità unica per raccogliere approfondimenti da tutto il mondo su questioni chiave relative alla salute del nostro pianeta blu.
Proprio a Genova, nel 2023, arriverà per la prima volta in Italia il giro del mondo a vela in equipaggio. Il workshop è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Genova nel Blue District.
La rotta intorno al mondo
Il Presidente di The Ocean Race, Richard Brisius, è molto legato alla città, avendo vissuto in Liguria e partecipato al giro del mondo a vela su barche italiane. Brisius ha delineato il progetto di sostenibilità “Racing with Purpose” della regata. «Come velista ho questo legame speciale con l’oceano. Lo sport della vela apprezza il fair play e regole giuste, ma non c’è fair play per l’oceano. Abbiamo bisogno di una governance e di una gestione più nitida, che possiamo creare attraverso una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Oceano, un set di regole che permetta all’oceano di prosperare. Se succederà, vedremo un cambiamento di paradigma nella protezione dell’oceano».