Risalendo la Val d’Arno, tra i crinali appenninici a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna, si incontrano le immense faggete del Casentino, fra le più estese e meglio conservate foreste italiane dove, tra eremi e monasteri sprofondati nel silenzio, si odono ancora l’ululato dei lupi e il bramito dei cervi. Da oltre dieci anni questa zona è posta sotto la tutela del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, 36mila ettari ripartiti tra le due regioni confinanti. Il versante toscano interessa i territori fiorentini del Mugello e quelli aretini del Casentino, mentre il versante romagnolo riguarda la provincia di Forlì-Cesena. Il settore toscano, meno aspro di quello romagnolo, è solcato dalle valli degli affluenti di sinistra dell’Arno, che nasce proprio tra questi rilievi, sul Monte Falterona a 1385 m slm.
Cosa osservare Il complesso forestale, percorso da oltre 600 chilometri di sentieri, ospita il nucleo più importante del lupo nell’Italia centro-settentrionale. Sono presenti anche quattro specie d’ungulati: cervo (foto sotto), cinghiale, daino e capriolo. Sempre tra i mammiferi troviamo volpe, donnola, faina e puzzola, mentre l’avifauna comprende un centinaio di specie nidificanti, tra cui l’aquila reale e il falco pellegrino. Il Parco ospita 13 specie di anfibi, 12 di rettili e fra gli insetti si ricorda il coleottero rosalia alpina. Sul piano culturale, oltre al monastero di Camaldoli, merita una visita il celebre Santuario della Verna.
Contatti
Tel. 0575 50301, www.parcoforestecasentinesi.it
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