Gli uccelli sono in grado di modulare i suoni emessi in risposta al rumore del traffico, che ha potenzialmente un effetto negativo nella ricerca di partner riproduttivi e nella difesa del territorio. Questo è il risultato di uno studio pubblicato su Bioacustics.
Lo studio ha rivelato che alcune specie di uccelli del Nord America producono canzoni più brevi caratterizzate da uno spettro di frequenza più limitato quale conseguenza dell’inquinamento acustico.
Il canto degli uccelli in città
La ricercatrice Dr. Katherine Gendry della George Mason University in Virginia ha studiato con i suoi colleghi la canzone del Contopus virens all’interno di tre parchi nell’area di Washington D.C. Le canzoni sono state registrate in aree dove il traffico seguiva un andamento più o meno regolare o ridotto, caratterizzate da una chiusura di 36 ore settimanali. La larghezza della banda registrata, la durata e la frequenza massima e minima della canzone di questo individuo sono state misurate e analizzate assieme a un’amplificazione del rumore del traffico a bassa frequenza.
I ricercatori hanno registrato una variazione nella risposta dei volatili alle fluttuazioni di frequenza del rumore del traffico attraverso un aggiustamento della lunghezza e frequenza delle loro canzoni in modo tale da migliorarne la trasmissione. Durante il periodo di chiusura delle strade, le canzoni tornavano a essere caratterizzate dalla normale frequenza e durata assieme a una banda più larga, frequenze minime più basse e durata maggiore.
Una soluzione per mitigare questo evento, suggeriscono gli studiosi, potrebbe consistere, per esempio, nella chiusura di alcune strade per permettere una comunicazione migliore.
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