Il suo maestoso volo è stato spezzato dalla scarica di pallini del fucile di un cacciatore. Un raro individuo di ibis eremita è stato trovato morto in Toscana.
L’ibis eremita aveva un nome – si chiamava Dusti – e faceva parte del progetto internazionale Valdrappteam che prevede la migrazione controllata di questi rari uccelli per re-insegnare loro la rotta migratoria. Progetto al quale collabora da anni il WWF, che durante l’inverno “ospita” all’interno dell’Oasi della laguna di Orbetello numerosi esemplari della specie.
Tre ibis uccisi e due scomparsi
Il caso di Dusti non è isolato, dal momento che non si tratta del primo individuo ucciso da bracconieri senza scrupoli: prima di lui, a dicembre e sempre in Toscana, erano stati abbattuti in volo Theo e Frieda. Altri due ibis, Flaps e Don Muggele (il primo in Toscana, il secondo nel Lazio) sono scomparsi in circostanze sospette.
«Le indagini sono attualmente in corso e stiamo presentando una denuncia contro ignoti – spiega il WWF –. Il bracconaggio continua ad essere una vera e propria piaga per le specie protette ed in particolare per l’ibis eremita visto che tutti gli sforzi profusi nel progetto per salvarlo rischiano di essere vanificati dai bracconieri».
Un caso analogo nel 2016 in Lombardia
Sempre i bracconieri, nel 2016, avevano ucciso un altro ibis eremita facente parte dello stesso progetto.
Gli esami effettuati sulla carcassa dell’uccello, trovato morto in Val Camonica, avevano rilevato la presenza di oltre 80 pallini, segno che all’animale è stato colpito ripetutamente.
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