Nome
Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris)
Descrizione
Distinguibile a fatica dalla Cannaiola comune, praticamente solo grazie al tipico canto, costituito quasi completamente da melodie o versi appartenenti ad altre specie, per oltre la metà rappresentate da specie afrotropicali. È una delle specie vittime del parassitismo del cuculo che spesso nel nido della cannaiola verdognola depone il proprio uovo. Una volta nato, il giovane cuculo scalzerà le altre uova diventando così l’unico pulcino ad essere alimentato dagli ignari genitori adottivi.
Fenologia
In Italia è migratrice regolare e nidificante. Migratore a lungo raggio, tra i congeneri è la specie con le rotte di migrazione più lunghe svernando nell’estremo meridione africano dallo Zambia al Sudafrica.
Habitat
Frequenta la vegetazione di suoli umidi o periodicamente allagati, quali canneti e cariceti, ma anche formazioni ripariali a salicacee con fitto sottobosco e folti erbai lungo canali e corsi d’acqua minori.
Occupa inoltre alcune aree più secche nelle zone agricole estensive, lungo siepi e arbusti con alberi isolati.
Distribuzione
La Cannaiola verdognola è diffusa in buon parte dell’Europa centrale, dalla Francia a ovest agli Urali a est, mentre a settentrione si spinge nella Penisola Scandinava fino al 65° parallelo. A sud arriva fino ai confini della Grecia.
In Italia è una specie prettamente settentrionale, nidificando soprattutto in Pianura Padana e, in modo localizzato, nei principali fondovalle alpini; nel resto della penisola le presenze sono limitate a poche località di Toscana, Umbria e Lazio. La popolazione italiana è stimata in 15.000–30.000 coppie.
Stato di conservazione
Le popolazioni europee, nonostante cali demografici registrati in alcuni paesi (soprattutto in Germania), presentano uno stato di conservazione considerato complessivamente positivo. La specie è minacciata soprattutto dalla distruzione degli ambienti di nidificazione, come ad esempio il taglio indiscriminato della vegetazione erbacea, arbustiva e a canneto ai bordi di fossati e canali, effettuato durante la stagione riproduttiva.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri