I RAEE, ovvero le apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono, per loro natura e per i metalli che contengono, rifiuti potenzialmente molto dannosi per l’ambiente. Sono, però, anche facilmente riciclabili con grande beneficio sia per l’economia, sia per la sicurezza ambientale. Le norme ci sono, i consorzi pure, sta ai cittadini adottare semplici e gratuite norme di comportamento.
Cos’è un RAEE
Il primo passo è riconoscere il tipo di RAEE che si vuole smaltire, per conferirlo nel contenitore adatto. Sembrerebbe complicato, ma in realtà è semplice come la divisione dei corridoi di merce in un centro commerciale:
- Freddo e clima: frigoriferi, condizionatori, congelatori
- Grandi bianchi: lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, cappe, forni
- TV e monitor: TV, schermi a tubo catodico, LCD o plasma
- Piccoli elettrodomestici: ferro da stiro, aspirapolvere, frullatore, ventilatore, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici
- Sorgenti luminose: lampadine a basso consumo, lampade e led, lampade a neon, lampade fluorescenti
Se hai dei dubbi, controlla se il prodotto di cui devi disfarti riporta il simbolo del cassonetto barrato: se è presente sull’apparecchiatura o sulla sua confezione, dovrà essere raccolto separatamente dagli altri rifiuti.
Abbandonare un elettrodomestico in una discarica o nei pressi di un cassonetto è un reato
- Non solo è un gesto dannoso e incivile, è anche inutile, perché disfarsi in modo legale e corretto di un RAEE è semplicissimo:
- se vuoi comprare un prodotto analogo a quello che vuoi gettare via, il negoziante è obbligato a ritirare gratuitamente il RAEE di cui vuoi disfarti
- se il tuo RAEE è piccolo (fino a 25 cm), puoi fare lo scambio uno contro zero: lasci al negoziante il tuo RAEE senza comprare nulla, nei negozi con un superficie di almeno 400 mq.
- Infine, puoi portare il tuo RAEE in un centro di raccolta comunale
Il contributo all’economia circolare
Piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (phon, frullatori, telecomandi, mouse…) non più funzionanti possono dare un importante contributo all’economia circolare. È possibile aumentare la quantità della plastica contenuta in questi rifiuti che viene inviata a riciclo.
Il processo di recupero delle plastiche dai RAEE è stato trattato in uno studio del consorzio Ecolight, del dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università di Brescia e di Stena Recycling, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, presentato a Milano nel convegno “L’economia circolare nei rifiuti elettronici: il miglioramento del recupero delle plastiche nei RAEE”.
Nei due anni di ricerca sono state prese in considerazione le plastiche contenute nei piccoli elettrodomestici e nell’elettronica di consumo, una categoria di RAEE in grande crescita (nel 2019 è aumentata di oltre il 15% rispetto) e che, in peso, è composta per il 30% proprio da plastica, in parte riciclabile e in parte no, perché trattata con ritardanti di fiamma bromurati.
Il progetto ha permesso di migliorare i processi di trattamento e la selezione delle plastiche e, grazie alle nuove soluzioni adottate, è aumentata la frazione di plastica leggera che può essere destinata a recupero di materia.
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