Gli Stati Uniti, con l’accordo siglato dal presidente Barack Obama nel corso della Cop21, si sono impegnati a ridurre entro il 2025 le emissioni almeno del 26 per cento rispetto ai livelli del 2005.
Nel corso del suo doppio mandato, Obama ha messo più volte al centro dei propri impegni la lotta al surriscaldamento globale, stanziando oltre 37 miliardi di dollari per lo sviluppo delle energie pulite e chiedendo l’approvazione di leggi più stringenti sul consumo di carburante.
Un’eredità importante – per uno dei Paesi che con le emissioni più alte – che si appresta a raccogliere il suo successore, Donald Trump.
Tuttavia, nel corso della campagna elettorale, il 45esimo presidente ha più volte espresso le sue posizioni sulla questione del riscaldamento globale, sostenendo si tratti di un’invenzione per limitare l’economia statunitense e rendere più competitivo il settore manifatturiero della Cina.
Una teoria che contraddice tutte le evidenze scientifiche e che minimizza un problema di portata mondiale.
A pochi giorni dall’elezione del nuovo comandante in capo degli Stati Uniti, il WWF Usa tende la mano a Donald Trump, dichiarandosi disponibile a collaborare per la salvaguardia dell’ambiente.
«Il presidente Trump si è impegnato a rendere l’America un paese più sicuro – ha dichiarato il presidente del WWF Usa Carter Roberts –. Ebbene, un’azione ambiziosa per il clima è necessaria per mantenere questa promessa, dal momento che gli eventi estremi legati al cambiamento climatico colpiscono duramente, e con sempre più frequenza, le nostre città. Sappiamo che la sicurezza globale e la sopravvivenza delle popolazioni mondiali dipendono dal mantenimento delle risorse naturali, tra cui il nostro clima».
L’associazione ambientalista si è poi detta pronta a collaborare in maniera concreta. «Da parte nostra, continueremo a coinvolgere tutti i paesi del mondo, in modo da costruire alleanze che ci permettano di lottare per il cambiamento significativo di cui abbiamo bisogno e per difendere il pianeta, la nostra casa – ha aggiunto Roberts –. Cambiano i Presidenti, ma ciò che rimane sono le minacce dovute al cambiamento climatico, sempre più pericoloso, e all’uso insostenibile delle risorse. Quello che vogliamo fare è esortare il nuovo presidente Donald Trump ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e ad onorare gli impegni presi per risolvere la crisi del clima».
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