Chiunque abbia compreso seppure vagamente le dimensioni del climate change non può che essere preoccupato da ciò che sta facendo Donald Trump.
Figuriamoci quali possono essere le angosce di chi studia la questione da anni ed è padrone di talune evidenze, perlomeno più di quanto lo è un comune cittadino, per quanto attento e informato.
È questo il caso di Ellen Stofan, ex capo scienziato della Nasa dimessasi nel dicembre scorso. Intervistata dal Guardian ha affermato che una raffica continua di mezze verità ha fatto sì che oggi gli americani siano ignari delle conseguenze potenzialmente terribili causate dalle emissioni di carbonio, nonostante la scienza sia inequivocabile al riguardo.
«Siamo sotto assedio delle fake news che vengono presentate da persone che hanno motivi di profitto», ha affermato indicando le compagnie petrolifere e del carbone come colpevoli. «Le false notizie sono enormemente dannose, perché quando le persone si convincono di qualcosa è molto difficile fare in modo che si ricredano».
Ellen Stofan ha ricordato di avere rassegnato le dimissioni prima di conoscere il risultato elettorale. «La decisione non ha nulla a che fare con questo, ma sono contenta di non essere là in questo momento», ha aggiunto.
Speriamo che la sua sia una posizione isolata, perché è soprattutto adesso che i centri di ricerca, dove si studiano i cambiamenti climatici, si raccolgono i dati sulle temperature e si effettuano analisi per determinare la presenza o meno di anomalie rispetto all’andamento medio, hanno bisogno di scienziati indipendenti e fermi. Insomma, non è certamente questo – e forse non lo è mai – il momento di ritirarsi sull’Aventino.
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