Nell’intera regione del Mediterraneo ogni anno vengono uccisi 25 milioni di uccelli selvatici, molti dei quali appartenenti a specie minacciate.
A rendere noti i dati è un report di BirdLife International di cui la Lipu, Lega italiana protezione uccelli, è rappresentante per l’Italia.
«Siamo rimasti profondamente colpiti dallo scoprire che 25 milioni di uccelli appartenenti a oltre 450 specie vengono catturati o uccisi ogni anno nella regione mediterranea – ha spiegato Anne-Laure Brochet, autrice principale della pubblicazione –. Gli scopi di questi abbattimenti sono essenzialmente alimentari, ma gli uccelli vengo uccisi anche per sport oppure catturati per essere utilizzati come richiami per la caccia».
Le zone più calde
Lo studio ha individuato 20 aree hotspot, vale a dire quelle in cui si concentrano i numeri maggiori di abbattimenti. Lo stato in cui viene ucciso il maggior numero di volatili è l’Egitto (5.700.000), seguito a brevissima distanza dall’Italia (5.600.000).
La massima densità si registra a Malta: dai 18 ai 667 uccelli abbattuti per ogni chilometro quadrato.
«È allarmante scoprire che, nonostante l’impatto positivo della legislazione europea, metà dei 10 Paesi a più alta intensità di caccia illegale sono membri dell’Unione Europea – ha commentato il coautore dello studio Willem Van den Bossche -. Questi dati indicano la necessità di sforzi maggiori per assicurare che la Direttiva europea Uccelli sia implementata”.
Le specie colpite
Le specie di uccelli maggiormente colpite sono il fringuello (2,9 milioni uccisi ogni anno), la capinera (1,8 milioni), la quaglia (1,6 milioni) e il tordo bottaccio (1,2 milioni).
Ma non mancano anche le specie considerate “Vulnerabili” dalla Lista Rossa IUCN come, ad esempio, il chiurlo maggiore.
In Spagna, tra le vittime della caccia illegale ci sono il capovaccaio, il nibbio reale e persino l’aquila imperiale spagnola.
La situazione in Italia
I dati raccolti nel nostro Paese parlano di una strage di fringuelli (tra i due e i tre milioni di individui uccisi ogni anno), pispole (500/900mila), pettirossi (300/600mila), frosoni (200mila/1 milione) e storni (100/500mila).
Le specie minacciate di estinzione più colpite dalla caccia illegale in Italia sono l’anatra marmorizzata (da 1 a 5 individui colpiti, cifra che è pari al 50% della popolazione nidificante), il nibbio reale (da 50 a 150 individui, pari al 30% della popolazione nidificante) e il capovaccaio (tra 1 e 5 individui colpiti, vale a dire il 20% della popolazione nidificante).
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