Sono ben tre le proposte di legge per la defiscalizzazione dei lavori nei giardini privati, due depositate alla Camera dei Deputati e una al Senato. Firmati dall’on. Maurizio Bernardo, Presidente Commissione Finanze Camera dei Deputati, dal sen. Gianluca Susta, Commissione Finanze Senato, e dall’on. Enrico Borghi, Commissione Ambiente Camera dei Deputati, sono stati presentati la scorsa settimana a Roma, nella Sala Aldo Moro di Montecitorio. Nell’occasione il senatore Susta ha precisato che i testi sono simili ma non identici e che ora sarà necessario trovare una sintesi capace di aprire una breccia nell’opinione generale e in particolare nel governo. L’onorevole Borghi ha esortato tutti a dare robustezza al percorso culturale e politico di questi provvedimenti.
In effetti c’è un’idea di Paese differente dietro le misure di defiscalizzazione del verde privato. Lo hanno spiegato politici, imprenditori e associazioni di categoria durante l’appuntamento romano: non si tratta semplicemente di finanziare un settore, ma piuttosto di sostenere un modello di sviluppo nuovo e diverso, che mette al centro l’ambiente, la salute, il benessere, la qualificazione del lavoro.
Il verde privato e quello pubblico hanno una ricaduta che va oltre l’estetica. La ricercatrice del CNR Rita Baraldi nel corso della presentazione ha documentato con dati oggettivi quante polveri sottili vengono assorbite dalle piante e quanto è rilevante in termini economici il risparmio per la spesa pubblica derivante dalla benefica azione degli alberi sull’ambiente e sulla salute.
Il viceministro Olivero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha assicurato il proprio sostegno, tuttavia non ha nascosto le difficoltà finanziarie: «I costi per sostenere le misure di defiscalizzazione sono impegnativi, non in termini assoluti, ma in relazione alle risorse del nostro dicastero».
Servirebbero su per giù 80 milioni di euro, ma la filiera del florovivaismo è convinta che se la misura sarà approvata scaturiranno una quantità di vantaggi ben superiori al costo necessario per sostenere il bonus fiscale. Si parla di benefici per l’ambiente e per la qualità della vita, ma anche di aumento dell’occupazione, emersione del lavoro sommerso, aumento del gettito fiscale.
Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e coordinatrice con Francesco Mati, presidente del Distretto Vivaistico Pistoiese, della Tavola Rotonda del Florovivaismo, ha dichiarato convinta: «Se si è uniti qualcosa forse riusciamo a raggiungere, sia a livello nazionale che regionale. Avendo sempre come obiettivo il bene del settore e tralasciando campanilismi e interessi di parte».
Anche questo può essere un passo per trasformare il verde in un autentico motore dell’economia italiana.
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