I grifoni torneranno a volare maestosi sopra i cieli della Sardegna. Il ritorno del rapace sull’isola è stato possibile grazie al progetto comunitario LIFE “Life under griffon wings”, che ha promosso l’espansione dell’areale di distribuzione della specie, giunta sull’orlo dell’estinzione in Sardegna a metà del secolo scorso.
Cosa prevede il progetto
Il Piano per il miglioramento dello stato di conservazione del grifone sull’Isola prevede la creazione di una rete di carnai – i recinti in cui vengono depositate carcasse di animali per nutrire gli avvoltoi – con il fine di aumentare la disponibilità di cibo per questi rapaci. Infatti, nella loro azione di spazzini della natura – con cui svolgono un ruolo ecologico fondamentale – i grifoni rimangono spesso vittime di carogne avvelenate disperse sul territorio. E proprio per contrastare quella che è considerata tra le maggiori cause di mortalità tra questi avvoltoi sarà addestrata un’apposita unità cinofila per scovare ed eliminare i bocconi che portano alla morte.
Inoltre, saranno rafforzate le attività del Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai e verranno liberati nei prossimi mesi circa 60 grifoni provenienti dalla Spagna, al fine di risolvere la critica situazione demografica della popolazione che al momento conta 130 individui, tutti localizzati nei territori di Bosa e di Alghero.
Una storia cominciata nel 1974
Eppure, il progetto per la conservazione dei grifoni in Sardegna è iniziato ben prima dell’arrivo dei progetti comunitari.
Negli anni ’70, grazie all’impegno di alcuni volontari del WWF, per la prima volta si è iniziato a prestare attenzione alla conservazione del rapace. «Nel 1984 venni destinato in Sardegna dal WWF Italia per svolgere il servizio civile e prioritariamente mi occupai, insieme ai volontari, del progetto per realizzare il nuovo carnaio per i grifoni di Punta Cristallo di Alghero – spiega Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna –. Il WWF internazionale aveva finanziato, con 4 milioni di vecchie lire, il progetto ritenuto prioritario per salvare dall’estinzione una delle ultime colonie italiane di grifoni. È proprio intorno a questa specie animale a rischio di estinzione che in Sardegna avvenne la nascita del movimento ambientalista nell’isola».
Allora come oggi il problema principale era rappresentato dai bocconi avvelenati. «Per questo costruimmo alcuni carnai – aggiunge Spada –. Proprio a causa degli avvelenamenti nel 1998 la colonia di Alghero e Bosa venne dimezzata passando da circa 120 a 60 individui».
Ora per il grifone in Sardegna c’è una seconda possibilità, un’occasione unica da non sprecare.
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