Se gli oceani muoiono, anche noi moriamo (Paul Watson)
Julien Moreau e la sua squadra nuotano per l’oceano.
Questa volta nuoteranno da Jersey a St Malo (70km) per attirare l’attenzione sullo stato dei nostri oceani, che stanno rapidamente morendo.
Come spiegato dal Capitano Paul Watson, fondatore della ONG Sea Shepherd, vi sono molti fattori che stanno contribuendo all’impoverimento della biodiversità e della vita nei nostri mari, alcuni di questi sono:
l’acidificazione delle acque, comportata dall’alto livello di anidride carbonica nell’atmosfera che viene direttamente assorbita dagli oceani, l’inquinamento acustico, causato dalle navi di ricerca per gli idrocarburi e dall’ininterrotto navigare di navi commerciali, l’inquinamento chimico direttamente collegato allo scarico di composti chimici tossici per le acque, lo scarico di spazzatura quali plastica, vetro e alluminio e la pesca incontrollata che sta mettendo a rischio di estinzione numerose specie ittiche.
La maggioranza di questi processi ed eventi sono completamente ignorati dalle persone che faticano a razionalizzare queste immense problematiche. Inoltre, molti non sono al corrente che gli oceani sono alla base della nostra vita e del pianeta.
Il percorso a nuoto Julien e della sua squadra è molto importante in quanto permetterà al pubblico di comprendere più in profondità la nostra connessione con i mari e gli oceani e spingerà il pubblico a riflettere.
Permetterà di capire che se il gruppo di organismi come il fitoplancton, che producono circa il 50% dell’ossigeno presente sul pianeta, sparisce dai nostri oceani, noi non potremo più respirare.
Paul Watson spiega che il problema dell’umanità, secondo lui, è la più completa alienazione e disconnessione dalla natura; una separazione tale che ci ha fatto dimenticare la sua importanza e il fatto che tutti gli organismi sono interconnessi.
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