Caro Direttore,
ho letto con grande interesse il tuo articolo “Il libero arbitrio e il direttore del Corriere” nel quale affronti, in maniera elegante e lieve, un concetto filosofico e teologico che da sempre ha assillato l’umanità: siamo liberi di scegliere tra le infinite possibilità che ogni giorno si presentano a noi o, qualunque decisione noi si prenda, taglieremo sempre la stessa linea d’arrivo della meta che ci è stata destinata? Predestinazione, determinismo o libero arbitrio? Concetti questi che percorrono la storia del pensiero umano sin dalle sue origini in quanto l’uomo, caro Direttore, da sempre si chiede se è libero di scegliere o è un semplice strumento di una natura predeterminata. In realtà ognuno di noi ha arricchito il proprio vissuto di esperienze che gli permettono di avere una propria idea sull’essenza della vita.
Anch’io, mio caro amico, proprio come è accaduto a te, ho incontrato più di una volta il “Direttore del Corriere” e ho vissuto cioè fatti e momenti che mi hanno indotto a pensare che ci sia molto di predestinato nella nostra vita.
Uno per tutti.
Fine gennaio 2007. Ore 23 stavo preparando i bagagli perché da lì a pochi giorni sarei partito per una nuova missione in Camerun dove da più di due anni mi recavo per studiare la medicina tradizionale dei Pigmei Baka. La vibrazione improvvisa del cellulare mi avverte che è arrivato un messaggio misterioso dal contenuto curioso :
“Ma tu chi sei?” “Sono il folletto della notte!” “E allora io sono il Signore degli anelli!! Così ebbe inizio una lunga, divertente e spesso folle conversazione che si concluse al momento della mia partenza.
“ Noi non ci incontreremo mai perché io non abbandonerò mai le mie montagne se non per incontrare il Papa”. E il Papa venne a Pavia e mi fu offerta la possibilità di incontrarlo! Grazie quindi a Papa Ratzinger ebbi l’occasione di conoscere quella, che dopo una straordinaria serie di eventi, sarebbe diventata mia moglie.
Non so se fu solamente una serie di fortunate coincidenze o eravamo destinati a incontrarci, come Daniel lo sciamano del villaggio mi aveva predetto: “ Tu incontrerai una bella signora bionda”, ma certo il mio pre-destino mi fa condividere le parole di Oriana Fallaci:
“ Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia se neghi il destino la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendo un’altra occasione perduta.”
Gabriele Caccialanza*
*Professore ordinario di Chimica Farmaceutica, ha ricoperto le principali cariche accademiche presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pavia e, fra i vari incarichi, è stato Prorettore dell’Università.
Più di 200 gli articoli scientifici, pubblicati su riviste internazionali, inerenti chimica farmaceutica, chimica analitica, scienza alimentare ed ecotossicologia
È stato anche il fondatore, per passione, del Trofeo Stambecco d’Oro, il più noto festival italiano dedicato ai film sulla Natura, che si svolge ogni anno a Cogne, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
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