È sempre stato un mio desiderio quello di riuscire ad avere collaboratori intelligenti, con idee diverse, per fornire al lettore molteplicità di opinioni e concedergli la libertà di farsi una propria idea. In questa logica si sta muovendo questo sito.
Mentre voi sapete bene che ciò non accade di norma sui media che parlano di temi delicati: quasi sempre cadono a destra o a sinistra. Non ci sono più verità, ma interpretazioni e manipolazioni di comodo.
Inseguire la verità oggi è complicato, quasi impossibile. Presuppone libertà di pensiero, coraggio, coerenza. Nessun ordine di scuderia.
Come sempre non riesco a trattenermi quando parlo di questi temi e per smetterla voglio raccontarvi un aneddoto, un episodio simpatico di cui fui protagonista.
C’entra anche la pluralità di opinioni, ma la vera protagonista è la casualità.
Per chi crede che la casualità sia… casuale.
Una notte di qualche anno fa sognai di incontrare Ferruccio De Bortoli, allora direttore del Corriere della Sera.
La mattina seguente, contrariamente alle mie abitudini, decisi di fare colazione in un bar che andava di moda in via Turati, in una zona centrale di Milano.
In fila per giungere al banco, c’era un signore con impermeabile chiaro, capelli grigio-bianchi lisci, poco più basso di me che, giratosi ad osservarmi, potei riconoscere nel direttore del Corriere che avevo sognato di incontrare poche ore prima (!).
Da appassionato di giornali mi avvicinai a lui e attaccai bottone.
Il giorno stesso gli feci recapitare alcune copie de La Rivista della Natura con il mio biglietto da visita.
Poche mattine dopo, stesso bar e stesso cappuccio con ottima brioche.
E nuovo incontro con De Bortoli che si complimenta per i bei giornali che gli avevo mandato.
In questa seconda, e di nuovo fortuita, occasione gli parlai dell’idea di un contenitore web ricco di autori liberi e indipendenti, al soldo di nessuno, che avrebbero potuto esprimersi senza vincoli e senza pressioni su diversi temi.
Poi, non mi trattenni e gli chiesi anche cosa potessimo costruire in tema di Natura e Ambiente sul Corriere. Alla fine, dopo uno scambio di convenevoli, gli offrii la colazione.
Poi, ripensai al nostro incontro e mi misi nei suoi panni: che voglia avrebbe avuto di incontrare ancora un rompiscatole come me?
Per questa ragione, un paio di mattine seguenti decisi di cambiare bar e finii in via Moscova, poco più in là rispetto a quel bar un po’ di moda, in un caffè qualunque.
Entrai, mi avvicinai al banco e vidi quell’impermeabile, quei capelli grigio-bianchi lisci e quell’uomo, poco più basso di me che si girava a osservare il nuovo entrato. Lievemente stupiti per quel terzo incontro, ci salutammo e, senza che glielo chiedessi, disse anche che in quel momento non c’erano possibilità di collaborazione con La Rivista della Natura.
Poi, con cordialità, Ferruccio disse che stavolta toccava a lui offrirmi la colazione e con reciproci sorrisi e auguri di buona giornata ci lasciammo per dirigerci alle nostre redazioni: l’enorme palazzo del Corriere della Sera in via Solferino e il piccolo trilocale della Rivista della Natura in via Fatebenesorelle, 150 metri di distanza in linea d’aria.
A partire dal sogno che diventa realtà in poche ore, è stupefacente quando tutto sia già stabilito, al di là della nostra volontà: io avevo cambiato bar per non assillarlo e lui – più che presumibilmente – per schivarmi…
Come la mettiamo con il libero arbitrio?
Sta di fatto che, dopo pochi anni, il desiderio di riunire più autori di valore con rivistanatura.com è diventato realtà…
Per me era già scritto… o no?!
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