In settimana il Corriere della Sera ha messo online una nuova versione del suo sito, che fa parte di un ambizioso piano di rinnovamento dell’offerta digitale del quotidiano. D’ora in avanti ogni lettore avrà la possibilità di leggere fino a 20 articoli gratuitamente al mese: superata questa soglia sarà necessario pagare un abbonamento. La nuova grafica è molto più pulita e ordinata rispetto alla precedente. E nell’homepage balzano subito all’occhio due elementi: uno spazio importante riservato agli editoriali di un certo peso e meno contenuti frivoli.
Il mitico Corrierone, al pari di altri quotidiani, aveva finora adottato una suddivisione della homepage piuttosto netta: sulla colonna – il termine è stato trasportato naturalmente dal cartaceo al digitale – di sinistra il giornalismo “serio” e su quella di destra il contenuto cosiddetto acchiappaclic. Una colonna ripiena di boxini-morbosi: Kim Kardashian in costume, Belen Rodriguez mentre fa la spesa, Rihanna mentre fa una qualsiasi cosa, video virali su YouTube, tatuaggi di qualsiasi tipo e foggia, strepitosi tacchi delle star, pettinature folli delle star, lifting delle star. Il contenuto di solito era proposto in forma di foto o video-notizia con breve testo a corredo, oppure direttamente come galleria fotografica con minime didascalie.
In questi anni si è visto tutto il peggio sulla homepage di Corriere.it: sexy-interviste, scatti inguinali, pruriginosi sondaggi. Ora, tutto questo non è condannabile di per sé. Fra persone adulte ciascuno è libero di leggere ciò che vuole, purché i contenuti e le immagini non travalichino il rispetto degli individui coinvolti. In me, tuttavia, ha sempre sorpreso che il giornale della buona borghesia italiana sul web avesse scelto di sconfinare con tanta disinvoltura verso il più becero pettegolezzo. Soprattutto, e qui si arriva al punto, se lo stesso giornale pretende ancora di erigersi ad autorità morale e con i toni compiaciuti dei suoi editorialisti stigmatizza i malcostumi italiani. Quando poi, poche righe sotto, indulge senza ritegno al voyeurismo di bassa lega.
Mi sono sempre domandato, per esempio, quale credibilità potesse conservare il Corriere quando, nello stesso giorno, nella colonna di sinistra ospitava contributi per denunciare la violenza contro le donne e favorire una cultura capace di rispettare il corpo femminile, e poi nella colonna di destra, in fondo, laddove di solito c’è il cesso, abbondava in stranezze e nudità.
Ora forse siamo a una svolta. Il Corriere rinuncia a spingere sull’acceleratore per vincere nella gara verso il basso. Per guadagnarsi nuovi lettori punta di nuovo sulla qualità delle notizie e delle opinioni, rinunciando alla scorciatoia della stravaganza e della nudità.
Rimane però aperta una questione, anzi due: un pubblico ormai abituato da anni alla spazzatura del boxino-morboso e del video virale sarà disposto a pagare per un quotidiano che non la contiene più? E i concorrenti continueranno a offrirli gratis?
Per ora nessuno sa che cosa succederà. Se cioè prevarranno siti bassi ad alto traffico o siti alti a traffico magari più basso. Chi vivrà, vedrà. Noi di rivistanatura.com, come ha spiegato giorni fa il nostro direttore su questo stesso quotidiano online, continueremo a praticare e sostenere l’ecologia dell’informazione.
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