Maggiori tutele per i coralli e un’attenzione particolare agli stock ittici del mare Adriatico, tra i più sfruttati a livello commerciale.
Se ne è è discusso nel corso della 43esima Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM), tenutasi ad Atene, in Grecia.
Un piano per salvare il corallo rosso
Nel corso della conferenza, si è giunti anche alla stesura di un nuovo Piano di gestione pluriennale per lo sfruttamento sostenibile delle popolazioni di corallo rosso, specie oggi in pericolo nel Mediterraneo.
Il corallo rosso, infatti, è già tra le specie classificate come in pericolo e inserite nella Lista Rossa IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
La nuova direttiva, inoltre, stabilisce un Sistema di Certificazione delle Catture (CDS) per identificare l’origine del corallo rosso raccolto al fine di contrastare il commercio illegale e le catture non dichiarate.
Rischio sovrasfruttamento per gli stock ittici
Nel corso della conferenza si è poi discusso dello stato di salute degli stock ittici, sottoposti a sempre crescenti pressioni.
In particolar modo, l’area dell’Adriatico è una delle zone maggiormente sfruttate economicamente, dal momento che qui si pescano alcune delle specie commercialmente più richieste come, per esempio, scampi, nasello, sogliola e triglia.
Ma già dal prossimo anno qualcosa potrebbe cambiare: a partire dal 2020, infatti, le imbarcazioni di pesca a strascico provenienti da Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania dovranno ridurre lo sforzo di pesca. Inoltre, i singoli Paesi dovranno garantire alcuni punti: identificazione e implementazione di zone ristrette alla pesca, garanzia che la capacità di pesca non aumenti, gestione sostenibile dello sforzo di pesca, implementazione e, infine, controllo delle taglie minime di sbarco.
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