Il 3 maggio scorso è stata presentata a Parigi l’evoluzione del programma che l’Agenzia Spaziale Europea (European Space Agency, ESA) dedica alla protezione dai possibili impatti di asteroidi sulla Terra. Tra i numerosi interventi, l’ente ha ribadito dinanzi a tutti i presidenti delle maggiori agenzie spaziali europee la volontà di installare il primo prototipo di telescopio FlyEye in Sicilia. Sede di questo strumento innovativo e super-tecnologico sarà la cima di Monte Mufara (1865 m), sulle Madonie, nei pressi della località turistica di Piano Battaglia. Il telescopio FlyeEye affiancherà un altro gioiello della tecnologia, il telescopio a grande campo Wild-Field Mufara Telescope (WMT), robotizzato e fruibile in remoto, caratterizzato da uno specchio primario di un metro di diametro e strumento unico nel suo genere. Il WMT servirà ad individuare asteroidi di medie e piccole dimensioni che potrebbero essere potenzialmente minacciosi per il nostro pianeta (i cosiddetti near-Earth asteroids), caratterizzandone le orbite per scopi sia scientifici che di sicurezza.
I due strumenti saranno il fiore all’occhiello del neonato Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche Gal Hassin, un polo didattico e divulgativo con sede ad Isnello, nei pressi del quale saranno presenti anche le postazioni per la sala controllo a distanza dei telescopi automatici installati sulla cima della Mufara (a circa 8 km di distanza). Il centro divulgativo consta di un planetario di 10 metri di diametro, un laboratorio da cui osservare in diretta l’attività del sole, una terrazza osservativa con dodici telescopi aperta a tutti e di uno spazio espositivo. Adesso dunque mancano soltanto i telescopi della Mufara per rendere Isnello un polo di ricerca astronomica di rilevanza mondiale. «Dall’inaugurazione ad oggi abbiamo registrato circa 30.000 presenze l’anno – fa sapere Marcello Catanzaro sindaco di Isnello -. Adesso guardiamo al prossimo anno. Le osservazioni dei nuovi telescopi dovrebbero iniziare nel 2019, dopo un periodo di collaudo e di messa a punto della strumentazione». «È un’occasione epocale, di quelle che si hanno ogni secolo, almeno – dice con entusiasmo Giuseppe Mogavero, Presidente della Fondazione GAL Hassin, -. Ci si confronta con l’Europa e con la ricerca mondiale nel campo dell’Astronomia. La Regione Sicilia e le istituzioni locali devono collaborare per spianare la strada da qualsiasi difficoltà possa incontrare l’installazione dei telescopi».
Tutti dunque con gli occhi puntati su Isnello, nell’attesa di poterli rivolgere direttamente al cielo, da questo piccolo e verde angolo di Sicilia.
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