Era un pomeriggio di inizio ottobre, piuttosto caldo considerando il periodo dell’anno. La signora Mariagrazia, conosciuta da tutto il vicinato come la Mary, mi aveva chiamato la mattina stessa chiedendomi se potevo passare a vedere Agostino, il suo Golden Retriever.
Quando arrivai davanti casa sua, la signora era in ginocchio intenta a strappare erbacce dalle aiuole del suo giardino che, a detta di tutti, era uno dei più belli del quartiere.
Quando si rizzò in piedi, senza fiato, ma soddisfatta e fiera del proprio lavoro, volse lo sguardo oltre la siepe di tasso che faceva da confine con la strada. Fu lievemente sorpresa di vedermi, come se non si ricordasse della mia visita ma forse, molto più probabilmente, pensava di finire il lavoro prima della mia venuta.
«Buongiorno, Stefano! entra pure» mi salutò in tono cordiale.
Ricambiai il saluto e mi avviai su per il viale, passando davanti a una meravigliosa aiuola di rododendri.
Giunto al patio della casa, scorsi Agostino, sdraiato sul pavimento. Quando mi vide, si alzò di scatto e mi venne incontro scodinzolante e anche un po’ zoppicante.
Mentre accarezzavo il cane Agostino, la mia vicina mi confermò che era la zoppia il motivo della chiamata.
Dopo circa una mezz’oretta di visita clinica con anamnesi e indicazioni da seguire per curare la zoppia di Agostino, ribadii che il cane doveva stare a riposo nel mentre. Niente corse al parco, niente salti e niente scale.
La Mary, dopo avermi ringraziato, mi disse: «Stefano, io sicuro faccio quello che mi hai detto ma non sono sicura di farcela. Agostino è del segno dell’Ariete quindi è difficile che mi dia retta! Sai com’è testardo!».
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