I pesticidi stanno avvelenando le nostre acque. Più 20% tra il 2003 e il 2014 secondo i dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) pubblicati nell’edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque.
Ma qual è, in agricoltura, l’alternativa ai pesticidi e glifosato? Si chiama agricoltura biologica. Fa bene alla salute dei consumatori e all’ambiente ma, secondo gli ultimi dati, anche alle tasche degli agricoltori.
Dall’ultimo Bioreport, elaborato dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) emerge che il biologico è più redditizio per i produttori,rispetto all’agricoltura convenzionale.
Sono state calcolate nel biennio 2014-2015 migliori performances economiche delle aziende biologiche rispetto a quelle convenzionali: +32% è il reddito netto dell’imprenditore agricolo biologico rispetto al convenzionale; +15% il fatturato lordo aziendale, con una maggiore offerta occupazionale; + 31% di lavoratori impiegati.
Queste performance confermano il successo di vendite dei prodotti bio: +20% nel 2015.
I risultati testimoniano anche una maggiore propensione delle aziende biologiche alla multifunzionalità: nelle aziende bio, infatti, le attività connesse (agriturismo, agricoltura sociale, fattorie didattiche, ecc.) registrano un’incidenza lievemente maggiore che nelle convenzionali.
Soddisfazione dell’AIAB
“I dati continuano a crescere – dice Vincenzo Vizioli, presidente di AIAB – con uno scarto che aumenta sempre di più rispetto alle aziende convenzionali. Probabilmente non si tratta solo di una moda, ma di una reale esigenza sentita dai cittadini di intervenire concretamente sulla loro salute e su quella dell’ambiente”.
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