Durante l’inverno, a causa delle prime nevicate e delle basse temperature, l’avifauna si trova spesso in difficoltà. Ciascuno di noi, con un minimo sforzo, può essere di grande aiuto a questi animali fornendo con regolarità cibo dalle nostre case. Per farlo occorre semplicemente munirsi di mangiatoie – acquistate in un negozio specializzato, ma anche “fatte in casa” usando materiale di recupero – riempirla di semi, frutta o biscotti e attendere la visita di passeri, cince, merli, storni, pettirossi, fringuelli, codirossi, ma anche di tantissime altre specie meno comuni.
L’imbeccata arriva dal WWF Abruzzo che, come ogni anno, ricorda le accortezze da seguire e, grazie a webcam appositamente istallate, consente di osservare in tempo reale, collegandosi al sito naturaitaliaindiretta.it, le mangiatoie dell’Oasi e Riserva regionale Lago di Penne e le specie che le visitano senza disturbarle, imparando a riconoscerne le caratteristiche e il comportamento.
Come realizzare e gestire le mangiatoie
Una mangiatoia può essere costruita in modo artigianale recuperando bottiglie di plastica, contenitori per il latte o per i succhi di frutta (meglio se in colori mimetici e naturali) o semplicemente appendendo una palla di lardo e semi o riutilizzando una mezza buccia di arancia riempita di semi.
Il posto ideale dove collocarla è un punto tranquillo del giardino, usando i rami di alberi e arbusti arbusti per appenderla, ma si può mettere anche sul balcone o sul davanzale di una finestra, purché in un punto riparato e non esposto alla pioggia.
È importante scegliere un luogo sicuro e non frequentato da gatti, che sono i maggiori predatori degli uccelli nelle aree urbane. Frutta matura, bacche, miscele di semi (canapa, miglio, avena, girasole…), frutta secca, avanzi di panettone, lardo, strutto o margarina mischiati con briciole dolci e semi misti saranno il cibo ideale con cui rifornirla da dicembre a marzo, nel periodo in cui gli animali hanno maggiori difficoltà ad alimentarsi, diminuendo gradualmente le quantità con l’arrivo della primavera, fino a sospendere del tutto la fornitura durante la stagione più calda, anche per evitare che i giovani appena usciti dal nido ne diventino dipendenti.
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