Sono decollati alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) i primi due esperimenti dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che vedranno coinvolto Luca Parmitano nel corso della sua missione.
NUTRISS e Acoustic Diagnostics – questi i nomi dei due esperimenti – sono sviluppati da ASI nell’ambito di un accordo di cooperazione per l’utilizzo nazionale delle risorse ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, a bordo della Stazione Spaziale.
Esperimento NUTRISS
NUTRISS è un esperimento dell’Università di Trieste, realizzato in collaborazione con l’azienda Kayser Italia.
Obiettivo dell’esperimento è quello di cercare di mantenere una composizione corporea ideale per l’astronauta, evitando l’aumento del rapporto massa grassa/massa magra dovuto all’inattività da microgravità. La massa e la composizione corporea di Parmitano sarà, dunque, monitorata in maniera continuativa sia nel momento che precede il volo, sia in quello seguente.
I singoli dati verranno successivamente inviati a terra al team scientifico, che provvederà a dare un feedback all’astronauta per eventuali correzioni legate all’introito energetico.
L’esperimento mira a far luce sulla fisiopatologia dei cambiamenti nella composizione corporea durante il volo spaziale a lungo termine. I risultati aiuteranno a migliorare le prestazioni fisiche e la qualità della vita dell’astronauta durante il volo spaziale e ottimizzeranno le fasi di recupero degli astronauti sulla Terra dopo l’atterraggio. I dati sperimentali ottenuti potrebbero, inoltre, essere usati nella gestione clinica di pazienti immobilizzati, sia malnutriti sia obesi, migliorando così la qualità della vita umana sulla Terra.
Il secondo esperimento: Acoustic Diagnostics
La tutela dell’apparto uditivo in orbita è il focus di Acoustic Diagnostic, il secondo esperimento. La sperimentazione, che sarà guidata dai ricercatori dell’Università di Tor Vergata di Roma con il supporto del Campus Bio-Medico e di ALTEC (Aerospace Logistics Technology Engineering Company), si pone come obiettivo la valutazione di eventuali danni del sistema uditivo, confrontando i risultati di numerosi test audiologici effettuati sugli astronauti prima e dopo la missione, in relazione anche con i test obiettivi dell’udito durante la loro permanenza in orbita.
Al fine di ottimizzare i risultati dell’esperimento, è stato messo a punto un sistema innovativo per la misura dei prodotti di distorsione otoacustici (DPOAE) che garantisce elevata riproducibilità dei risultati sfruttando un particolare sistema di calibrazione dello stimolo nel canale uditivo e un’elevata risoluzione in frequenza.
I risultati dei test permetteranno di evidenziare o di escludere danni all’apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, associabili alla permanenza nelle condizioni di rumore e microgravità caratteristiche della Stazione Spaziale Internazionale.
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