Mi avevano parlato di una coppia di pernici bianche piuttosto confidenti e così una mattina di fine maggio di qualche anno fa decido di recarmi con un amico nel luogo di avvistamento: il Parco Nazionale dello Stelvio, in Valle di Pejo e più precisamente al Pian Venezia, nelle zone circostanti il rifugio Larcher.
Arrivati in zona incominciamo una minuziosa osservazione con il binocolo, in cerca di qualche traccia sulla neve e poco dopo scorgiamo, quasi in cima a un costone parzialmente innevato, una coppia di pernici bianche in “mezza muta”. Iniziamo una lenta manovra di avvicinamento per evitare di spaventarle e farle involare. A una cinquantina di metri di distanza cominciamo a fare i primi scatti ambientati. Continuiamo ad avvicinarci ma le pernici non scappano e continuano tranquillamente a becchettare per terra laddove la neve si è già sciolta, fermandosi ogni tanto a osservarci.
È decisamente una situazione anomala, ma ogni tanto capita di incontrare animali selvatici così amichevoli. Nel frattempo il cielo si è coperto e la luce non è eccezionale; decido di risparmiare pellicola (non lavoravo ancora in digitale) nella speranza che esca ancora qualche raggio di sole. D’un tratto il vento spazza via le nubi, siamo a pochissimi metri. Ora scatto a raffica. Eccola qui la foto che sognavo da tempo, una pernice bianca “vestita” con una bellissima livrea primaverile, le piume arruffate dal vento e stagliate contro il cielo blu. E che emozione, poi, vedere il risultato in laboratorio… Vuoi mettere con il digitale?
Marco Simonini, fotografo
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