Almeno un decimo delle 1965 specie di api selvatiche in Europa sono a minaccia di estinzione, ma fino al 60% potrebbe essere a rischio perché i dati a disposizione non sono esaustivi. È il prodromo di un’apocalisse d’impollinatori nel continente?
L’allarme è stato lanciato dall’International Union for Conservation of Nature. I principali fattori che mettono a rischio le api includono perdite di habitat naturale, insetticidi, fertilizzanti mirati (che sopprimono piante che producono fiori a favore delle erbacee) e cambiamenti climatici. Molte di queste cause sono correlate all’agricoltura industriale per la quale, paradossalmente, l’attività delle api è essenziale. L’attività di impollinazione ha un valore stimato di 24 miliardi di euro nella sola Europa.
Simon Potts, coordinatore dello Status and Trends of European Pollinators dell’IUCN, ha dichiarato che aiutare le popolazioni di api porta benefici alla vita selvatica, migliora la produzione alimentare e conserva la bellezza naturale del territorio. “Non dobbiamo dimenticare che la maggior parte del nostro patrimonio floreale e di raccolto è impollinato da una gran varietà di specie di api”.
È vero che molte delle specie a rischio estinzione fossero già in partenza piccole popolazioni confinate in aree molto limitate. Viceversa, nel Sud Europa e nei Paesi costieri del Mediterraneo ci sono zone con una grande biodiversità che ospitano fino a 100 specie diverse, ma anche queste stanno scomparendo.
Le soluzioni
Lo studio offre una serie di raccomandazioni per aiutare le api europee e, allo stesso tempo, l’industria agricola che dipende da loro. Le proposte includono il monitoraggio di specifici gruppi di api, conservare gli habitat naturali cruciali e incentivare politiche agricole che incoraggino gli agricoltori a mantenere parti di coltivazioni floreali che servono da cibo per le popolazioni di api.
di Luca Serafini
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