È un fenomeno sul quale gli scienziati stanno indagando da tempo, per capire quali siano i meccanismi fisiologici che predispongono alla conquista delle città da parte di animali notoriamente a loro agio in ambienti selvaggi. S’è parlato spesso di orsi, volpi, cervi, per non contare le numerose specie ornitologiche, e oggi si arriva, dunque, a considerare anche una specie assolutamente appannaggio di boschi, pendii e montagne: la marmotta.
Un team di ricercatori statunitense sta, infatti, lavorando nei dintorni del fiume Spokane, nello stato di Washington, dove, da sempre, vivono colonie di marmotte appartenenti alla specie Marmota flaviventris. Si è però visto che da vari anni questi roditori hanno anche conquistato le aree urbane, mostrando in alcuni casi di trovarsi meglio che negli ambienti di origine. Come mai? Innanzitutto il cibo. È evidente che gli animali selvaggi siano attratti dalle sostanze alimentari di scarto che circondano le metropoli, offrendo loro scorte nutrizionali pressoché infinite.
«Era raro vedere questi animali prosperare fra auto, moto, cani al guinzaglio e persone, ma oggi il fenomeno è sempre più frequente», rivela Elisabeth Addis, professoressa di biologia presso la Gonzaga University. «Probabilmente è legato a una risposta differente degli organismi agli eventi stressanti». Per verificarlo gli studiosi americani stanno analizzando la chimica del pelo degli animali, per risalire alle modifiche dei livelli di glucocorticoidi, ormoni direttamente proporzionali alle risposte stressogene.
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