Chissà quante volte uno sguardo intimidatorio è stato più esplicito di tante parole; pensare che per millenni, la capacità di comunicare con lo sguardo è stata esclusiva dell’uomo. Da qualche mese, con somma sorpresa, dobbiamo condividere questo primato con un pennuto. Protagonista di questo record è la Taccola Corvus monedula.
Dopo qualche anno di ricerca infatti, alcuni ricercatori di Cambridge hanno fatto una scoperta davvero straordinaria; le taccole hanno un loro linguaggio basato sullo sguardo.
Questi corvidi hanno suscitato un fascino davvero straordinario anche in grandi naturalisti del passato; ricordiamo per tutti, il premio nobel Konrad Lorenz che amava osservare le taccole, muse ispiratrici dei suoi celebri studi sull’imprinting.
Oggi, le taccole tornano di moda per qualcosa di altrettanto sconvolgente, che è apparso sulla rivista inglese Biology Letters.
Finora gli studi di etologia si erano concentrati a mostrare l’importanza dei comportamenti difensivi o aggressivi di fronte alla vista degli occhi o di false forme oculari. Con le taccole i ricercatori hanno scoperto qualcosa di davvero sorprendente e inedito, poiché non parliamo di mimetismo ma di vero e proprio display comportamentale.
Intanto dobbiamo evidenziare che le taccole hanno un’iride color ghiaccio, chiara e brillante, molto insolita nei nostri amici pennuti. Questo evidente contrasto cromatico, si accentua nel sito riproduttivo, spesso localizzato in cavità di tronchi, anfratti in torri e campanili e persino nei nidi artificiali. Gli occhi delle taccole paiono brillare in questi ambienti oscuri. I dati raccolti dai ricercatori, permettono di comprendere che la semplice “vista” degli occhi glaciali delle taccole siano sufficienti a dissuadere altre taccole ad entrare in alcuni siti riproduttivi. Un bel vantaggio, poiché dobbiamo ricordare che le taccole sono molto aggressive e spesso si generano vere lotte di potere per il possesso di un nido, che possono provocare ferite anche gravi, tra conspecifici. Grazie agli occhi, tutto questo può essere evitato. Basta uno sguardo!
La dimostrazione che gli occhi possano intimorire le taccole che grazie agli stessi percepiscono la presenza di un altra taccola nella cavità è certo una sorpresa in campo etologico, ma apre scenari per studi futuri. Intanto non possiamo dimenticare che la loro intelligenza e capacità di convivenza con l’uomo ne fecero le predilette di Konrad Lorenz!
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