Il recente caso del TAR di Trento, che ha respinto il ricorso di sette associazioni ambientaliste contro l’abbattimento di due lupi voluti dal Presidente della regione trentina Maurizio Fugatti, mi richiama alla mente un episodio storico di scontro tra autorità costituita e simpatizzanti dei lupi avvenuto ben… 424 anni fa!
Correva infatti l’anno 1599 e, precisamente il 29 novembre, quando il Serenissimo Gran Duca di Toscana Ferdinando I De Medici e gli Otto di Guardia e Balìa (l’antica magistratura fiorentina che attendeva agli affari criminali e di polizia), per porre rimedio ai “danni universali che fanno i lupi nel suo felicissimo stato a’ bestiami e per estirpar così nociva specie di animali”, emise un editto dal titolo significativo “Bando contro chi darà impedimento a quelli che hanno cura di ammazzar lupi”.
In questa ordinanza il Gran Duca non solo incaricava i suoi staffieri di insegnare ai contadini a “tender lacci per prenderli ed ammazzarli” (i lupi), ma a chi cercava di “dare impedimento di sorte alcuna” a questi staffieri, toccava “fune, confino, o altre pene fino alla galera”!
Si erano, infatti, evidentemente segnalati vari tentativi di ostacolare la caccia ai lupi. Probabilmente non tanto per sensibilità verso gli animali, ma per ribellione verso l’autorità centrale. Fatto sta che per certi versi questo episodio si può anche leggere probabilmente come una delle prime battaglie animaliste del nostro Paese.
Con la piccola differenza che a quei tempi chi cercava di bloccare il Fugatti di turno rischiava il confino e anche la galera… altro che TAR!
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