L’Amministrazione Trump intende revocare allo Stato della California il diritto di stabilire in autonomia i limiti per le emissioni delle auto. Lo scopo è di alleggerirli sia in termini di emissioni, sia di consumi. L’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) e la National Highway Traffic Safety Administration degli Stati Uniti appoggiano la proposta di Trump.
Le concessioni speciali alla California definite dal Clean Air Act permettono allo Stato di regolamentare autonomamente le emissioni allo scarico dei veicoli e di costringere i costruttori a vendere un numero minimo di veicoli elettrici.
A oggi, l’autonomia della California è di fatto ridondante, perché dal 2009 aderisce al “One National Program” delle emissioni e degli standard di consumi definiti da EPA e Dipartimento dei Trasporti per gli interi Stati Uniti.
Ma ora, se l’Amministrazione Trump abbasserà gli standard federali, l’autonomia del Golden State consentirebbe al California air resources board (CARB) di preservare gli attuali rigorosi livelli.
Da decenni leader ambientale
L’autonomia della California nello stabilire i propri standard ecologici risale a molti decenni fa, quando il Golden State divenne pioniere della difesa ambientale negli Stati Uniti.
I primi limiti alle emissioni nel Golden State sono degli anni ’60. All’epoca Los Angeles aveva una pessima qualità dell’aria: per la sua vastità e il numero esorbitante di auto in circolazione, la maggior parte dell’inquinamento atmosferico proveniva dalle automobili. Per migliorare la qualità dell’aria era, quindi, necessario imporre standard sulle emissioni.
Il miglioramento generale in California è stato spettacolare. Oggi le auto che circolano in California sono al 99% più pulite rispetto a quanto erano nel 1970.
I risultati sono legati anche alle particolari condizioni geografiche e di popolazione, in particolare di Los Angeles: ci sono grandi quantità di veicoli in aree con bassa ventilazione. L’obiettivo, quindi, è di avere una concentrazione puntuale di emissioni minore, spostando fuori dai centri urbani, nelle vaste aree desertiche, la produzione di energia. È lo scenario ottimale per il successo delle auto elettriche.
Standard stringenti
Gli standard della California, che Trump vuole ora alleggerire, sono molto stringenti e includono sia le emissioni di gas serra sia gli altri inquinanti correlati alla salute.
La California è sulla buona strada per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di un piano, approvato lo scorso anno, per ridurre le emissioni nello Stato del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.
I limiti massimi di consumo per le automobili in California sono previsti a 50 miglia per gallone nel 2020, limite che l’Amministrazione Trump vuole ora abbassare a 35 mpg.
La prospettiva di avere regimi normativi diversi non è gradita ai produttori di automobili, che dovrebbero impostare due diverse linee di produzione, una per gli Stati che seguono gli standard californiani e un’altra per il resto degli Stati Uniti.
Politica e industria automotive
All’inizio, l’industria automobilistica non si preoccupò troppo delle regolamentazioni californiane, perché i limiti riguardavano un solo Stato e non erano neppure molto severi. Ma poi anche New York ha seguito l’esempio. A questo punto, l’industria dell’auto, temendo un proliferare di leggi locali, ha chiesto che fosse lo Stato Federale a imporre standard uniformi. L’accordo politico che ne scaturì, il Clean Air Act, concesse, però, allo Stato pioniere della California il diritto di richiedere una deroga all’EPA per stabilire degli standard di emissione di gas di scarico indipendenti dalle normative federali e maggiormente protettivi per la salute pubblica.
Anche altri Stati possono aderire al Clean Air Act e sottoscrivere gli standard della California. Attualmente 14 Stati più il Distretto di Columbia lo hanno fatto: insieme, rappresentano oltre un terzo del mercato automobilistico americano. Il mese scorso, il Colorado è diventato l’ultimo stato ad adottare gli standard della California, in una mossa che è stata vista come una sfida diretta alle minacce dell’EPA di ridurre i limiti sulle emissioni.
Se l’iniziativa di Trump andrà in porto, sarà un successo per alcune organizzazioni lobbistiche legate ai fratelli Koch e a Koch Industries. Lo scorso aprile, infatti, era stata proprio un’associazione, l’American Consumer Institute (ACI), a chiedere all’EPA la revoca dell’autonomia per la California in tema di emissioni. E otto degli undici gruppi firmatari hanno legami economici con l’impero petrolchimico dei fratelli Charles e David Koch. Secondo le autorità di regolamentazione, il ridimensionamento delle norme nazionali sulle emissioni aumenterebbe il consumo di carburante degli Stati Uniti di circa 500mila barili di petrolio al giorno.
Business e temi ambientali
In California si è vista una forma di ambientalismo molto diversa da quella che vede gruppi di interessi di cittadini battersi contro le imprese: qui, il business dell’high tech si è subito interessato dei temi ambientali e ha cominciato a intravvedere i benefici della tecnologia pulita.
La proposta Trump potrebbe, ora, aprire una lunga battaglia nei tribunali statunitensi. Causerà qualche incertezza, ma è improbabile che faccia interrompere l’afflusso di veicoli elettrici, di una lista sempre più lunga di case automobilistiche, pronti per la commercializzazione nei prossimi anni.
Il piano dell’Amministrazione Trump, d’altronde, ignora anche le argomentazioni dell’industria automobilistica, che sta investendo per rispettare gli standard di emissione più severi, chiedendo al contempo piccole modifiche alle normative vigenti per avere un margine di flessibilità nell’ottemperare agli standard.
Eliminare il numero minimo obbligatorio di veicoli elettrici della California farebbe male ai produttori di automobili come Tesla, Nissan e General Motors, che stanno investendo miliardi in veicoli elettrici. Lo Stato è il più grande mercato per veicoli elettrici negli Stati Uniti.
«Crediamo che sia nell’interesse della nazione continuare a essere leader nello sviluppo e nella produzione dei veicoli più puliti ed efficienti del mondo» ha scritto l’Automotive Technology Leadership Group. «L’innovazione ha portato alla concorrenza e i nostri standard nazionali di performance hanno creato centinaia di migliaia di posti di lavoro in questo Paese e significative opportunità di mercato per le società statunitensi all’estero».
La BlueGreen Alliance ha calcolato che l’industria nel suo complesso ha un elevato tasso di occupazione e che i fornitori di ricambi traggono grande vantaggio dagli ambiziosi standard di risparmio di carburante.
I dati del Environmental Defense Fund rivelano vendite record, redditività e crescita dell’occupazione durante il periodo in cui sono stati applicati gli attuali standard delle auto pulite.
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