Il processo di rarefazione degli ambienti di bassa e media pianura sta determinando la progressiva diminuzione di molte specie animali la cui presenza era un tempo usualmente nota. È il caso dell’arvicola acquatica (Arvicola amphibius), un mammifero di ambiente emerso, ma fortemente legato all’acqua, che risente della distruzione della vegetazione ripariale ed elofitica prodotta dalle attività di bonifica e dall’inquinamento ambientale.
Secondo alcuni autori anche le possibili interazioni con la nutria potrebbero essere una delle cause, anche se indirette, di scomparsa o diminuzione. In Veneto è presente in tutta la pianura, compresi i rilievi collinari più isolati (Colli Euganei e Monti Berici). Il range altitudinale varia tra 0 e 400 metri con un’altissima percentuale di osservazioni nella fascia compresa tra 0-200 metri.
Preda di rapaci e mustelidi
L’arvicola acquatica frequenta numerose tipologie di ambienti umidi: più comune nella fascia delle risorgive e nelle acque interne di pianura (paludi, cave, canali e lanche fluviali), è presente lungo la gronda lagunare veneziana, dove è stata osservata anche in ambienti salmastri.
Si segnala il frequente rinvenimento della specie in borre di barbagianni, più raramente di gufo comune e civetta, anche se sono i mustelidi i più efficienti predatori di arvicole.
Nonostante sia inserita nella lista rossa dei mammiferi del Veneto, come tutte le arvicole, anche quella acquatica è una specie non tutelata dalla legge.
Considerati la vistosa regressione dell’areale in molte parti della penisola e il suo valore di prezioso indicatore di ambienti umidi integri, appare quanto mai opportuna un’azione di conservazione della specie.
Come riconoscerla
Il suo colore è generalmente bruno, più scuro sul dorso, più chiaro sui fianchi e nella regione ventrale; ha la coda piuttosto corta, lunga la metà del corpo, orecchie di piccole dimensioni e muso arrotondato con lunghe vibrisse.
È un’abile nuotatrice ed è capace di rimanere in immersione fino a 30 secondi. La folta pelliccia, che trattiene bollicine d’aria sulla superficie del corpo, e il pelo esterno idrofobo, le permettono un buon isolamento termico durante il nuoto.
Se disturbata, si tuffa in acqua dove tenta di raggiungere le entrate subacquee della tana o si mimetizza nella vegetazione.
Grandi scorte di cibo
Le tane sono formate da una fitta rete di gallerie con sbocchi sopra e sotto il livello dell’acqua, un paio di camere utilizzate dall’animale per riposare, imbottite di fieno e pelo, e altre nelle quali, invece, l’animale immagazzina il cibo. Quest’ultimo è utilizzato nei periodi di piogge insistenti, quando l’arvicola tende a non muoversi dalla tana, e in l’inverno, durante il quale non va in letargo e trascorre la maggior parte del tempo nel suo ricovero.
L’alimentazione comprende soprattutto piante acquatiche, radici, semi e bulbi, ma talvolta la dieta è integrata con piccoli invertebrati, girini di rana e avannotti. Quando mangia ha l’abitudine di trattenere il cibo con le zampe anteriori e consuma il pasto non molto lontano dall’acqua.
Come la gran parte dei mammiferi, ha un comportamento elusivo, ma dove c’è meno disturbo, è facile osservarla intenta a nutrirsi o a nuotare durante il giorno; infatti, questo roditore è attivo sia di giorno sia di notte. A volte si dimostra un animale incredibilmente confidente che, se colto di sorpresa, si fa avvicinare, lasciandosi osservare per molto tempo sui banchi galleggianti di vegetazione, intenta a nutrirsi di foglie e germogli.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com