Desiderio di normalità? Propaganda? Che altro?
Una pioggia di polemiche e astiosi commenti ha accompagnato l’immagine che ritrae la terza carica dello Stato, il presidente della Camera Roberto Fico, mentre si reca a Montecitorio in autobus.
Procediamo con ordine.
Magari la memoria m’inganna, ma a me pare che non si era mai visto un presidente della Camera dei Deputati seduto su un mezzo pubblico. In effetti la cosa è parsa talmente strana che è stata documentata dai maggiori quotidiani italiani, quasi si trattasse dello sbarco di un alieno sulla Terra.
Appurato che non si è trattato di un fotomontaggio della chiacchieratissima Casaleggio Associati, opinionisti ed editorialisti si sono scagliati contro la scelta di Fico, bollandola come un’astuta messa in scena, insomma niente di più che marketing politico.
Il Giornale ha titolato: “Il grillino in bus è solo uno spot”. Qualcuno ha scomodato l’autore dello scatto, il fotografo dell’Ansa, Angelo Carconi, per sapere se i due erano d’accordo. In tanti hanno fatto le pulci ai rimborsi spese del neo presidente. Così ha scritto Il Sole 24 Ore: “Fico sul bus, ma nel 2017 lo aveva preso solo 15 volte”. Altri ancora hanno insinuato che sull’autobus erano presenti anche gli uomini della scorta; qualcuno si è spinto a dire che il presidente della Camera è un obiettivo sensibile e quindi la sua presenza su un mezzo pubblico metterebbe a rischio gli altri passeggeri.
Magari si è trattato di una furbata, però devo ammettere che questo profilo basso a me è piaciuto. D’accordo, non basta prendere un bus per rivoluzionare un sistema dove dilagano auto blu, benefits e privilegi di ogni sorta, però da qualche parte si dovrà pure cominciare.
Altrimenti non ci resta che continuare a guardare con invidia i ministri danesi che vanno al lavoro in bicicletta.
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