Un raro gatto selvatico (Felis silvestris silvestris) è stato ripreso dalla fototrappole posizionate sull’Appenino bolognese.
Il video raccolto è stato del tutto casuale: i ricercatori, infatti, stavano monitorando la zona alla ricerca di tracce del lupo.
Per confermare che si trattava proprio di un gatto selvatico e non di un semplice micio domestico, i fotogrammi sono stati analizzati dal professor Mauro Delogu, dalla dottoressa Carmela Musto della clinica universitaria di Ozzano e dal dottor Edoardo Velli dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che hanno convalidato l’avvistamento.
Avvistato anche a Trento e a Belluno
Sull’Appennino gli avvistamenti del gatto selvatico sono sporadici. La specie – estremamente elusiva – predilige habitat forestali, in particolare di latifoglie.
Di recente, il gatto selvatico è stato avvistato anche in provincia di Trento e a Belluno, indice del fatto che la specie sta tornando a popolare la Penisola.
Parente stretto dei mici di casa
Sebbene sia parente stretto di gatti domestici, Felis silvestris silvestris ha dimensioni leggermente maggiori. Raggiunge, infatti, anche i 120 centimetri (compresa la coda) e può arrivare a pensare anche 8 chilogrammi.
Agile e robusto, la pelliccia del gatto selvatico è di colore grigio-fulvo con pelo più chiaro sul ventre.
L’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, considera la specie come quasi minacciata.
Tra i fattori di rischio maggiori ci sono la frammentazione degli habitat forestali, la competizione e l’ibridazione con il gatto domestico e le malattie trasmesse dal gatto domestico.
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