Per il secondo anno consecutivo, la Regione Basilicata ha disposto una proroga della stagione venatoria per beccaccia e turdidi.
Proprio come lo scorso anno, quando la scelta di prolungare il periodo di caccia costò alla Basilicata la censura del Tribunale Amministrativo Regionale, parere poi confermato anche dal Consiglio di Stato.
Decisione illegittima
La scelta ha sollevato un coro di critiche da parte delle associazioni ambientaliste che si sono schierate fermamente contro la scelta di prolungare il periodo in cui è consentito il prelievo venatorio.
«La decisione di estendere il calendario della stagione di caccia, oltre ad essere illegittima, si pone in palese violazione con i principi di legalità e trasparenza dell’azione amministrativa in quanto è emanata con finalità elusive delle ordinarie procedure prescritte in materia a livello nazionale», spiegano il WWF e la LIPU.
Già provati dal freddo
In questi giorni il territorio lucano è per la maggior parte innevato e, proprio a causa della neve che è caduta copiosa, la caccia ha già subito una battuta d’arresto.
«Proprio questa situazione meteo rende ancora più necessaria e urgente la revisione della delibera da parte degli uffici preposti, essendo evidente che, in tali precarie condizioni, gli spazi vitali della beccaccia e del tordo si riducono sensibilmente, con il rischio di esporre tali specie, rese ancora più deboli e vulnerabili, ad una sicura e inutile mattanza, considerata anche l’esiguità dei controlli sul territorio, come peraltro avvenuto lo scorso anno e documentato sui social dagli stessi cacciatori», concludono le associazioni.
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