Continuiamo il nostro avvicinamento all’appuntamento di H2R – Mobility for sustainability, nella piattaforma di Ecomondo, fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile dal 3 al 6 novembre alla Fiera di Rimini.
Fin dall’introduzione sul mercato delle prime auto elettriche, “l’ansia da autonomia ridotta” è uno dei fattori che ha limitato la loro diffusione tra gli utenti privati. Sull’efficienza e sulla capacità delle batterie si gioca, quindi, la sfida tecnologica tra le Case automobilistiche.
Nissan ha appena annunciato di aver incrementato l’autonomia della Leaf con l’installazione di una nuova batteria da 30 kilowatt/ora, prodotta nel suo stabilimento all’avanguardia di Smyrna, in Tennessee (Usa). Costituita da 192 celle in 24 moduli confezionati in 4 “pacchetti” sigillati, la nuova batteria a ioni di litio incrementa l’autonomia della Leaf del 27%, fino a un range di 172 km (secondo i dati dell’EPA).
Investimenti lungimiranti
Per modificare la fabbrica di Smyrna e trasformarla in un impianto modello destinato alla produzione delle nuove batterie e all’assemblaggio delle Nissan Leaf, è servito un investimento di 1,7 miliardi di dollari, di cui l’80% proveniente da un prestito dell’U.S. Department of Energy, che eroga fondi governativi a sostegno della produzione di Veicoli Tecnologicamente Avanzati (Advanced Technology Vehicles).
Questo investimento ha prodotto 1.300 nuovi posti di lavoro. L’impianto di Smyrna produce batterie che vengono esportate verso tutti gli stabilimenti Nissan nel mondo. Nissan ha venduto globalmente oltre 185 mila auto elettriche, di cui 82 mila solo negli Stati Uniti.
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