Alcuni grandi scrittori del passato, noti al grande pubblico principalmente per le loro opere di fantasia, sono stati anche validi scienziati. L’esempio più lampante in Italia è con ogni probabilità Primo Levi, chimico di formazione, che divenne celebre principalmente per la sua narrazione degli orrori dell’olocausto in Se questo è un uomo. Levi, però, dimostrò un grande talento anche come divulgatore scientifico nel libro Il sistema periodico, raccolta di racconti principalmente di fantasia, con però ampi approfondimenti sugli elementi chimici, narrati con vividezza di dettagli e approfondimenti di rara bellezza.
Un caso ancora più eclatante è però dato dalla celebre scrittrice e illustratrice britannica Beatrix Potter (1866-1943).
Autrice di libri illustrati per l’infanzia, ebbe un enorme successo, fu tradotta in 35 lingue e vendette oltre cento milioni di copie nel mondo. Tra i tanti personaggi da lei realizzati, il più celebre fu senz’altro Peter Rabbit, tradotto in italiano come Peter Coniglio. Potter coltivò sempre un grande interesse per lo studio della natura, e si dimostrò una validissima illustratrice anche al di fuori della sua classica produzione di illustrazioni per bambini. A partire dal 1890 circa, il suo principale interesse in campo naturalistico divennero i funghi: iniziò a raffigurarli con l’acquerello, conquistata dal loro aspetto così affascinante e dai loro colori vividi. Ben presto però cominciò a studiare più nel dettaglio gli aspetti scientifici degli esemplari che raffigurava.
Iniziò a raccogliere per conto suo campioni di vario genere, li osservò con attenzione al microscopio e creò illustrazioni sempre più dettagliate e scientificamente corrette, con sezioni in cui si potevano distinguere le varie parti interne dei funghi e persino le loro spore. Interessata proprio da queste ultime, Potter iniziò a effettuare esperimenti sulle spore stesse, studiando la loro germinazione e lo sviluppo successivo dei funghi adulti. Approfondì la conoscenza di questi organismi e la loro classificazione grazie all’incontro col naturalista amatoriale Charles Mclntosh. Inoltre lo zio Henry Roscoe, che era un chimico piuttosto conosciuto ai tempi, presentò la nipote al direttore dei Kew Gardens, William Thistleton-Dyer, in modo che Beatrix potesse approfondire le sue conoscenze nel campo della micologia.
Gli studi e le illustrazioni scientifiche di Potter, nonostante l’assoluta accuratezza e fedeltà agli originali, furono però visti con scetticismo da parte dei naturalisti dell’epoca, per il semplice fatto che l’autrice era una donna. Nel 1897, Potter sviluppò una sua teoria sulla germinazione delle spore dei funghi Agaricus. Scrisse un articolo scientifico in cui veniva presentata questa teoria, intitolato On the Germination of the Spores of the Agaricineae. Lo scritto venne presentato alla prestigiosa Linnean Society di Londra, ma l’autrice non poté partecipare all’evento perché ai tempi l’accesso all’istituzione era precluso alle donne (e fu così fino al 1905). Lo studio non venne preso in seria considerazione e la stessa Potter lo ritirò, presumibilmente per apportare delle modifiche. Non si hanno altre notizie su quella ricerca, che non venne mai pubblicata e andò perduta. Fu solo cento anni dopo, nel 1997, che la Linnean Society espresse le sue scuse pubbliche per non aver dedicato la giusta attenzione ai contributi scientifici femminili.
Oggi, sebbene non ci siano dati sufficienti per stabilire la validità degli studi micologici di Beatrix Potter dal punto di vista strettamente scientifico, rimane comunque la bella testimonianza delle sue stupende illustrazioni, che molti esperti del settore hanno stabilito essere validissime, utili per lo studio e la descrizione delle specie e del tutto realistiche. Molte di queste opere si possono vedere dal vivo, essendo esposte all’Armitt Museum and Library di Ambleside, a cui la stessa autrice le donò prima della sua morte, sopravvenuta nel 1943. Altre si trovano al museo di Perth, sempre nel Regno Unito. Una selezione di alcune illustrazioni in campo micologico si può inoltre vedere a questo indirizzo.