Traendo spunto dalle tante cadute verificatesi durante le prime tappe del Giro d’Italia e accettando gesti scaramantici da parte dei miei lettori, vi do qualche consiglio per evitare di cadere. Innanzitutto, è sempre meglio indossare un caschetto da bicicletta, almeno la testa sarà protetta.
In inverno, grazie all’abbigliamento pesante e con gli arti coperti, i rischi di escoriazioni sono molto ridotti, mentre in estate, purtroppo, siamo molto più esposti.
La prima cosa che ho imparato a mie spese è che la bici da corsa non tiene la strada come una motocicletta, quindi curate le traiettorie ma non piegate tanto in curva, rallentate con entrambi i freni stando ben attenti a non bloccare le ruote. Non distraetevi guidando e scrutate davanti a voi per evitare le buche così numerose sulle nostre strade. Non tenete il manubrio con una mano sola, o peggio, non staccate entrambe le mani se non siete in rettilineo e se non avete la certezza che la strada davanti a voi sia perfettamente liscia. La medesima accortezza in caso di vento, da qualunque parte esso arrivi.
Altra potenziale causa di caduta è legare un capo d’abbigliamento sul manubrio, niente di più facile che una manica finisca nei raggi della ruota anteriore e la blocchi. Se si va in giro da soli ci sono meno possibilità di deconcentrarsi, ma in gruppo si chiacchiera, ci si gira a guardare gli altri, si sfrutta la scia di chi ci precede, si viaggia veloci tutti raggruppati, questa è un’esperienza affascinante ma necessita molta attenzione e padronanza delle proprie reazioni istintive e della bicicletta.
È un’ ottima abitudine segnalare per tempo, con un gesto della mano, un eventuale ostacolo a chi ci segue. In discesa la velocità, un errore di traiettoria in curva o una frenata esagerata sono cause di caduta, ma anche in salita si può cadere per perdita di equilibrio. Prima di affrontare una pendenza molto ripida valutatene la lunghezza, come e dove fermarvi in caso d’improvvisa spossatezza. Ancora in salita, quando la pendenza è proibitiva ed il fondo è umido o coperto di terriccio, mai pedalare stando in piedi. Una perdita di aderenza improvvisa della ruota posteriore è sinonimo di caduta.
Anche la periodica manutenzione della bicicletta aiuta a scongiurare molti pericoli. I copertoncini devono essere in buone condizioni e senza crepe nel battistrada. Un piede che scivola improvvisamente dal pedale, o peggio, il distaccamento di un pedale, fanno perdere repentinamente l’equilibrio. Mentre lo scoppio di una camera d’aria non è così frequente e non sempre determina una caduta.
Per il poco spazio che occupa un ciclista le strade sono tutte piuttosto larghe, ma viaggiando sul bordo destro della carreggiata basta una piccola distrazione per uscire di strada con conseguenze non sempre piacevoli. Inoltre, è frequente che un autotreno o un autobus superando un ciclista tendano a stringerlo ulteriormente verso il bordo della strada stessa. Tenetevi, quindi, un margine di sicurezza sulla vostra destra da usarsi in caso di necessità. Per il medesimo motivo affrontate con grande circospezione i ponti e le strettoie in generale: due camion che s’incrociano, più una bicicletta, non ci passano e purtroppo chi ne paga le conseguenze potrebbe essere il ciclista.
In ogni caso non vorrei avervi irreparabilmente spaventati: io percorro una valanga di chilometri ogni anno e sono ancora intero e felice di pedalare!
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