L’economia circolare del Gruppo Caviro è protesa alla massima riduzione degli impatti ambientali. Per attuare concrete ed efficaci strategie di decarbonizzazione, il Gruppo faentino è al lavoro per completare il carbon assessment su tutti i siti del Gruppo. L’analisi è basata basata sul GHG Protocol, che classifica le emissioni in 3 categorie:
Scope 1 – emissioni dirette, generate dall’azienda, che nel caso Caviro sono sensibilmente basse
Scope 2 – quelle indirette, generate dall’energia acquistata e consumata, che nel sito faentino, ove si utilizza esclusivamente energia verde autoprodotta, sono pari a zero
Scope 3 – emissioni indirette che vengono generate dalla catena del valore dell’azienda (per esempio, spostamenti del personale per il tragitto casa-lavoro, trasferte, rifiuti, trasporti in-bound e out-bound, imballaggi, ecc.).
Il calcolo ha portato a un ottimo risultato per le emissioni di Scope 1 e 2 del sito faentino dove operano Caviro Extra e la partecipata Enomondo.
«Il Gruppo Caviro ha avviato un’analisi della carbon footprint di tutti gli stabilimenti del Gruppo e le emissioni di Scope 3, ossia quelle prodotte dalla nostra supply chain, tra cui anche i trasporti, che incidono in modo importante sulle emissioni legate alle attività svolte dal Gruppo. L’obiettivo è ridurre le emissioni della nostra supply chain» sottolinea Giampaolo Bassetti, Direttore Generale di Caviro.
Il mondo della logistica coinvolto nella decarbonizzazione
Con l’obiettivo di ridurre le emissioni complessive, il Gruppo Caviro ha quindi avviato un percorso di sostegno alla biocarburazione, che coinvolge il mondo della logistica e traccia la direzione futura che intende assumere il Gruppo per sostenere la decarbonizzazione del trasporto pesante e sensibilizzare gli autotrasportatori all’uso dei biocarburanti e del BioLNG.
Un convegno di approfondimento organizzato a Faenza, nella sede di Caviro in via Convertite 12, dal titolo “Insieme verso il BioLNG – Nuove logiche di gestione degli appalti nel settore dei trasporti” ha coinvolto gli operatori della biocarburazione – Ham Italia, Assocostieri e NGV Italia.
Il convegno ha rappresentato un momento di confronto che ha unito il sistema produttivo, rappresentato da Caviro, quello della filiera della biocarburazione e quello dell’autotrasporto con la testimonianza di trasportatori che hanno già fatto esperienza con mezzi alimentati a BioLNG, Nicolosi Trasporti e Maganetti Trasporti, e il contributo dei rappresentanti dei più importanti costruttori di automezzi pesanti quali Iveco, Scania e Volvo.
La collaborazione tra Gruppo Caviro e Ham Italia è cominciata da tempo e si è consolidata con la costruzione dell’impianto per la produzione di BioLNG nello stabilimento faentino di Caviro Extra. Il biometano avanzato, che Caviro Extra produce dal 2019, viene così liquefatto ed entra nella rete di distribuzione di Ham, diventando una valida soluzione per la decarbonizzazione del trasporto pesante.
«Con questo convegno abbiamo fatto un altro passo verso la sostenibilità dell’autotrasporto, intesa in termini ambientali ma anche economici – spiega Aldo Bernardini, Amministratore Delegato di Ham Italia –. Nonostante, infatti, il prezzo del metano e del metano liquefatto (LNG) sia ad oggi ancora elevato, i dati dimostrano che il confronto con il gasolio è vincente o, al limite, allineato. Il tutto con emissioni di CO2 e polveri praticamente azzerate. Il BioLNG garantisce infatti una riduzione di circa l’80% delle emissioni di CO2, del 95% di polveri sottili e del 50% di NOx (ossido di azoto) se confrontato a benzina e gasolio».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com